Jhonny Deep: il rock è nell'anima
Moltissimi lo amano come attore, parecchi lo apprezzano come regista, qualcuno sa che anche un bravo produttore; pochissimi però conosco il passato musicale di Johnny Christopher, in arte Depp.
Oggi lo vediamo figurare come chitarrista e batterista dell’acclamato “BANGA” di Patti Smith. Depp è anche apparso nelle vesti di interprete delle colonne sonore di Sweeney Todd- il diabolico barbiere Fleet Street e Dark Shadow, entrambi diretti dal sulfureo Tim Barton.
Ha cantato e suonato la chitarra con Oasis e con Goran Bregovic e ha lavorato in sala d’incisione con Neil Young, Iggy Pop, Paradais e Skull Gang.
Nella biografia di Depp la musica arriva molto prima del cinema, quando sua madre gli regala una chitarra nel 1975. In quegli anni, la scena e dominata da gruppi hard rock, Glam e prog.
Depp ricorda :” arrivarono in casa con questa chitarra” decca”, da 25 dollari e un minuscolo amplificatore. Mi procurai un metodo per chitarra rubando lo in un negozio di strumenti musicali dato che non avevo un soldo e cominciare a studiare da solo imparando le canzoni ad orecchio. Nell’arco di poco tempo, ero in grado di suonare il pezzo che tutti i Rocher a mano suonano “smoke on the water” . Quando la mia tecnica migliorò passai a pezzi dei led Zeppellin. L’anno dopo entrai in un gruppo.”
Il tredicenne Johnny Depp inizia suonando in Oscure formazioni garage e acceso dalla passione per i suoni “distorti” prende una decisione: sarà una rockstar.
Suona con diversi gruppetti :”The Kids” , entra nei “RCA Rock City Angels”. L’album più celebrato degli RCA è ” Young men blues”, del 1988 in cui compariva il brano Mary che originariamente beneficiò del contributo di Johnny Depp, nel frattempo già passato a un altro mestiere.
Il primo amore tuttavia non si scorda mai: “la musica è ancora il mio primo amore”, ha ammesso Johnny Depp. “Quando iniziai a recitare ero poco più che ventenne e non me ne fregava niente di niente a parte una cosa, volevo fare il chitarrista. Recitare mi sembrò un modo per garantirmi mezzi per suonare. Alla fine, in un certo senso è andata così. Oggi posso permettermi di suonare con una passione che forse i professionisti ormai hanno perso.”
E’ chiaro che il rock è nell’ anima.
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