Cronaca

Studentessa violentata a Napoli, era tutta una farsa. E ora?

La notizia della studentessa violentata a Napoli, nei pressi di via Mezzocannone, era falsa, visto che si trattava di una storia inventata dalla stessa protagonista. Dopo la rabbia, arriva l’incredulità dell’opinione pubblica.

Studentessa violentata a Napoli

Una notizia diffusa dai Social Media e dai giornali di tutta Napoli alla velocità della luce: studentessa violentata a Napoli, a via Mezzocannone, ed esplode la rabbia del web nei confronti del diretto responsabile. L’indignazione è forte per una tipologia di avvenimento che, purtroppo, si ripete davvero troppo spesso, inaccettabile in qualsiasi contesto e in qualsiasi forma. C’è chi parla di “evirazione” per il responsabile, chi di pene severissime, chi di un’Italia sporca e con leggi inadeguate, ma alla fine arriva il clamoroso colpo di scena.

Dopo le indagini svolte dalla Squadra Mobile, infatti, è saltato fuori che era tutto inventato, addirittura dalla stessa protagonista. La studentessa 23enne, infatti, avrebbe architettato questo escamotage per allentare la pressione dei familiari, che l’avrebbero sollecitata veemente nel laurearsi.

Ecco il comunicato ufficiale inviato dalla questura e riportato da ilMattino.it:

L’attività investigativa, svolta dalla Squadra Mobile, ha consentito di accertare come l’episodio di violenza sessuale, in danno di una studentessa universitaria di 23 anni, denunciato nel pomeriggio di ieri, in realtà non si è mai verificato. Il caso, sin da subito, è stato trattato da personale specializzato della sezione investigativa sui reati a sfondo sessuale.

Se la notizia della studentessa violentata a Napoli si rivelerà davvero fasulla, tutti noi ci rallegreremo delle condizioni della ragazza, ma la domanda che sicuramente sorgerà spontanea a più persone è la seguente: c’era davvero bisogno di inventare una storia del genere? Tirare fuori un argomento di tale delicatezza per provocare compassione nei confronti dei genitori può sembrare davvero assurdo ed ingiustificato, ma forse c’è da domandarsi se la studentessa ha piena consapevolezza della gravità del gesto commesso.

Basti pensare a tutte le donne vittime di violenze e soprusi gratuiti, e al loro pensiero attuale in relazione a tale notizia: loro che hanno subito per davvero tali terribili esperienze, cosa potrebbero mai pensare di una ragazzina che ha inventato una storia simile? Dalla rabbia all’incredulità, fino ad una nuova collera, stavolta nei confronti di quella che doveva essere la vittima.

Proviamoci ora a mettere nei panni della vittima, e poniamo l’ipotesi che la sua identità sia, in qualche modo, svelata: come verrà vista dai suoi coetanei? Dall’opinione pubblica? Da tutti coloro i quali l’hanno riconosciuta ed etichettata come quella che ha inventato una violenza per non farsi pressare dai genitori? Una botta terrificante per la giovane ragazza, che vedrebbe la sua reputazione irrimediabilmente compromessa, già notevolmente minata dal giudizio più severo possibile, quello a cui è impossibile sfuggire, a prescindere dal contesto e dall’evento: la nostra coscienza.

Prima doveva superare una serie di difficili esami, ma grazie a questa clamorosa sceneggiata, adesso si vedrà costretta ad affrontare uno tra gli esami più ardui che la vita gli porrà davanti: quello di coscienza.

Giuseppe Senese

Sono un laureando in Scienze e Tecnologie Informatiche, che nutre anche numerose passioni come la musica, il cinema e il calcio. Adoro il Rock Progressivo degli anni 70' (soprattutto quello britannico e quello italiano) e sono un tifoso sfegatato del Napoli.

2 pensieri riguardo “Studentessa violentata a Napoli, era tutta una farsa. E ora?

  • Sig. Senese, la domanda “giusta” non è se questa ragazza ha una coscienza, ma se riceverà una giusta condanna per il suo gesto: calunnia, procurato allarme, falso in atto pubblico ecc. Grazie al lavoro delle forze dell’ordine si è giunti alla conclusione senza vittime innocenti. A Torino, per un fatto analogo (una minorenne aveva inventato di aver subito uno stupro), è stato incendiato un accampamento di nomadi, senza contere i tanti innocenti incarcerati i mmediatamente sono in base alla denuncia.
    Credo che, a questa ragazza, non verrà data nessuna punizione, come sempre, nei casi di giustizia, due pesi e due misure in base al sesso di chi si deve condannare.
    Questi casi mettono in cattiva luce anche le denunce di reali violenza subite dalle donne.

  • Sig. Senese, la domanda “giusta” non è se questa ragazza ha una coscienza, ma se riceverà una giusta condanna per il suo gesto: calunnia, procurato allarme, falso in atto pubblico ecc. Grazie al lavoro delle forze dell’ordine si è giunti alla conclusione senza vittime innocenti. A Torino, per un fatto analogo (una minorenne aveva inventato di aver subito uno stupro), è stato incendiato un accampamento di nomadi, senza contere i tanti innocenti incarcerati i mmediatamente sono in base alla denuncia.
    Credo che, a questa ragazza, non verrà data nessuna punizione, come sempre, nei casi di giustizia, due pesi e due misure in base al sesso di chi si deve condannare.
    Questi casi mettono in cattiva luce anche le denunce di reali violenza subite dalle donne.

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