Allergie ed intolleranze alimentari: l'intollerante errante, parte uno
Allergie ed intolleranze alimentari, cosa mangiare? Questo è il primo problema. A cui cerco di rispondere con una breve guida per neo-allergici e neo-intolleranti su come sopravvivere se si è alle prime armi.
Alla commiserazione dei presenti “poverina, che vita triste devi condurre.. mi dispiace tanto per te..” rispondo sempre con un sorriso: “no ragazzi, non muoio di fame. Mangio tanto e mangio bene”. Questo lo dico ora però, all’inizio si guarda il frigo pieno e non si sa come gestirlo. Non disperate, gustare piacevolmente il cibo che vi trovate nel piatto è ancora cosa del tutto fattibile. A tutto c’è rimedio, basta una spiccata pignoleria, un po’ di spirito di adattamento, e tanta tanta creatività.
A quelli alle prime armi, che hanno cioè scoperto da poco di avere un problema alimentare più o meno serio, rivolgo questa brevissima guida pratica frutto di più di un anno di personale esperienza sul campo (e di incidenti di percorso a dir la verità, ma si sa che sbagliando s’impara). Il mondo delle allergie e delle intolleranze alimentari è in realtà troppo complesso e variegato per rinchiuderlo in un manuale universalmente valido. Dunque di certo i miei consigli hanno portata assai limitata.
Ma non vi scoraggiate, oh novelli intolleranti! Uscire fuori dagli schemi, è il primo e più sicuro passo, a cui molti altri seguiranno. Scrollatevi di dosso la pena che suscitate negli altri, e buttatevi in questa nuova fase alimentare con allegria. Ma innanzi tutto, informatevi bene, ma proprio bene. Alcuni alimenti si trovano anche là dove meno immaginereste. Grano e pomodoro ad esempio, i miei Grandi Nemici uno per allergia l’altro per forte intolleranza, sono presenti quasi ovunque negli alimenti industriali, perfino nei ghiaccioli il primo e in quasi tutti gli inscatolati il secondo. Grande attenzione dunque e, specialmente nei primi tempi, leggete bene le etichette.
Nel primo periodo della mia vita da allergica e polintollerante, mi limitavo poi a riproporre in chiave edulcorata i piatti che ero abituata a mangiare. Sbagliatissimo! Alla lasagna di Natale, se togli pomodoro, il mio Primo Grande Nemico, ma anche cipolla salsiccia ed aromi vari a cui sono piuttosto intollerante, non rimane proprio nulla al di là delle sfoglie di pasta all’uovo di kamut, che sono comunque buonissime. Pensare alternativo, è il consiglio che vi do. Non cercate mai, o cercate di farlo meno possibile, di cadere nella trappola del cerchiamo-di-far-qualcosa-di-simile. Abbandonata la tradizione familiare in materia di cibi festaioli, e neanche troppo a malincuore visto i problemi ingovernabili di cui mi riforniva, la mia Lasagna delle Feste ad esempio è diventata una delizia, tripudio di crema di carciofi, latte, formaggio spalmabile, tanto pepe e noci a volontà. Coperta di sfoglie di carciofi, mozzarella e parmigiano, il tutto reso ben croccante con il grill, era una gioia per gli occhi oltre che per il palato, e ha suscitato una gran invidia tra i presenti (quel Natale ho imparato a mie spese, che i cibi alternativi vanno cucinati in gran quantità se non si vuol rimanere presto con il piatto vuoto, perché chiunque a vedere cose nuove s’incuriosisce e vuol provare).
continua…