Tra leggenda e realtà. Pinon, l’uomo che aveva due teste.
La seconda testa era costantemente immobile, la sua bocca chiusa e gli occhi vuoti e inespressivi. La mancanza di movimento è dovuta a un ictus che Pinon ha subito a 20 anni di età. Pinon non dava spettacolo, la maggior parte delle sue prestazioni consisteva semplicemente nel sedersi e, occasionalmente, sollevare il suo mento in aria per mostrare meglio la connessione tra la naturale e la piccola testa secondaria.
Ma era un trucco? Oppure Pinon aveva davvero due teste? E’ possibile avere due teste?
Andiamo con ordine. E’ possibile avere due teste, si tratta del craniopagus parasiticus è una rarissima malformazione congenita, caso particolare di gemelli siamesi. Si tratta di un caso particolare di craniopagus conjunctus in quanto il corpo di un gemello non è sviluppato o lo è solo parzialmente, riducendosi nella maggior parte dei casi a una testa unita alla testa del gemello sviluppato.
Però, per quanto riguarda Pinon, fu tutta una finzione.. Anche se la vera storia di Pasqual Pinon riesce forse a essere addirittura più interessante, Pinon era effettivamente un ferroviere del Texas a cui è cresciuto un grande tumore benigno sulla parte superiore della sua testa. Egli è stato scoperto da un promotore nel 1917. Per qualche ragione il promotore ha pensato che l’enorme tumore sporgente di Pinon non era abbastanza strano e ha deciso di creare una falsa faccia con una maschera di cera.
Maschera che ha fatto nascere il mito del messicano con due teste. Alcune voci sostengono che la maschera fosse fatta d’argento e impiantata chirurgicamente sotto la pelle, tuttavia, è altamente improbabile. Altre voci sostengono che questo manufatto d’argento rese Pinon matto. Anche in questo caso, è più probabile che si tratti di invenzioni del promotore. Ciò che è accaduto a Pinon dopo questa storia rimane sconosciuto. Si presume che si sia ritirato e abbia ripreso la sua normale vita come operaio, con un bel po’ di soldi in più.
Ma mi piace citare chi ha avuto realmente questo problema e che non l’ha utilizzato per far grana, anzi, per colpa della deformazione ha rischiato di essere ucciso, gettato nelle fiamme.
Siamo nel Bengala, a Mundul Gait per la precisione. 1783, nasce un bambino da una famiglia povera, è affetto dalla craniopagus parasiticus, ha realmente due teste. Appena nato venne lanciato nel fuoco dalla spaventata ostetrica; riuscì a salvarsi, ma un occhio e un orecchio della testa superiore rimasero gravemente ustionati.
I movimenti della testa vennero descritti come autonomi. Possedeva il riflesso di suzione, ma non il riflesso corneale; il pizzicamento della guancia provocava una smorfia nella faccia superiore. Il riflesso pupillare alla luce era debole e non era descritto un battito a livello dell’arteria temporale superficiale. I movimenti degli occhi delle due teste erano indipendenti l’una dall’altra. Il bambino morì per un morso di cobra (fatto frequente nella zona all’epoca) all’età di quattro anni e il corpo venne seppellito. Il bambino oltre a non aver potuto vivere serenamente, non ha potuto neanche riposare in pace, perchè successivamente la sua tomba venne profanata da un agente della Compagnia delle Indie Orientali e il cranio trafugato e portato al chirurgo Home.
La dissezione mostrò che i due encefali erano separati e indipendenti, mentre le dure madri che li ricoprivano erano strettamente collegati tra loro e contenevano i vasi sanguigni che provvedevano al nutrimento della seconda testa. Non vi era, inoltre, una separazione ossea tra le due teste, erano l’una parte dell’altra. Il suo cranio attualmente è esposto al Hunterian Museum della Royal Society of Surgeons di Londra.
Grazie Sheyla, sei tu la migliore 🙂
Veramente! L’importante è saper sempre distinguere nelle situazioni chi è la vera vittima da chi fa il furbo.
Complimenti Giorgio … 🙂
Ci si inventa tutto x far soldi!!poverino il bimbo bengalese