Esposizione al sole e rischi di tumore della pelle
Finalmente un po’ di sole è arrivato e l’estate è ormai alle porte. Coppie, famiglie e amici stanno già progettando le proprie vacanze sperando di potersi godere il meritato riposo e di prendere un po’ di sole. Sono tutti desiderosi di tornare dalle ferie con un’abbronzatura perfetta e duratura, ma non bisogna dimenticarsi di prestare attenzione prima di tutto alla salute della propria pelle.
Uno studio condotto dall’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani e dalla Fondazione La Roche-Posay su 2.100 adulti e 141 bambini ha messo in luce come gli italiani tendano a trascurare la salute della loro pelle, sottovalutando e quindi non prendendo adeguate precauzioni per evitare alcuni problemi legati ad una eccessiva e non protetta esposizione al sole. Dall’indagine è infatti emerso che il 94% delle persone in spiaggia non indossa la maglietta, l’87% non usa il cappello o la bandana, e il 22% non fa uso di creme protettive. Tra le conseguenze di queste cattive abitudini, non c’è solo il problema della bruciatura, delle bollicine rosse o della spellatura, ma anche problemi più rilevanti, quali i melanomi. Il numero di tumori alla pelle è notevolmente in crescita nel nostro paese, tanto che nel 2012 sono stati registrati ben undicimila nuovi casi.
Il melanoma può essere riconosciuto dal medico prestando attenzione ad alcuni segnali mostrati da macchie che in un primo momento potrebbero sembrare dei semplici nei: asimmetria, ovvero una parte della macchia della pelle è più grande dell’altra, bordi irregolari della macchia cutanea, policromia del melanoma, che può presentare diversi colori quali il nero, il marrone, il rosso, e la sua evoluzione e cambiamento di forma o grandezza nel tempo.
Il rischio che si formi un melanoma conseguentemente ad una prolungata esposizione al sole è più elevato nei soggetti che hanno già di per sé un’alta predisposizione genetica, e nei soggetti che hanno la pelle chiara. Questo perché i soggetti che al contrario hanno la pelle scura, , manifestano una migliore risposta cutanea ai raggi solari perché la loro pelle, quando da essi stimolata, libera più melanina, proteggendo lo strato superficiale da ustioni e bruciature. Quando siamo esposti al sole infatti, i raggi ultravioletti penetrano nei tessuti e l’energia solare colpisce i melanociti, cioè quelle cellule presenti nell’epidermide che producono melanina, un pigmento che assorbendo i raggi stessi dona alla nostra pelle il colore bronzeo tanto desiderato. Quando però l’esposizione ai raggi ultravioletti non è moderata e protetta, essi possono causare delle mutazioni dei geni delle cellule cutanee, con una conseguente diminuzione della risposta protettiva e immunitaria della pelle stessa.
Dunque non è a priori sbagliato desiderare una bella abbronzatura, ma bisogna essere coscienti che il processo di colorazione deve essere graduale e possibilmente frammentato da pause. E’ inoltre consigliato aumentare gradualmente il tempo di esposizione al sole, evitando le ore più calde della giornata, cioè dall’1 alle 3 del pomeriggio. La regola principale è poi quella di usare sempre creme protettive che abbiano una protezione da 15 a 30, a seconda del tipo di pelle da proteggere. Fare attenzione alla salute della propria pelle è perciò il primo passo per avere una pelle bella e un’abbronzatura più duratura.