Politica

Primavera italiana: capricci e pasticci nel Paese dei balocchi

la_repubblica_italiana1Quest’anno la primavera italiana è caratterizzata da un clima a dir poco instabile. E non parlo solo di meteo, che di certo sta seguendo un curioso andamento “a zig-zag”, ma soprattutto di politica. Il mese scorso Enrico Letta, reggente del PD nonché neo-Presidente del Consiglio, ha prestato giuramento a Palazzo Chigi insieme ai 21 ministri incaricati di formare il nuovo Esecutivo. Un governissimo come unica soluzione possibile, dato il fallimento di altre proposte, che ha trasmesso a tutti noi un’inevitabile sensazione di barcollamento.

Non so voi, ma io percepisco anche un formicolio sulla pelle, potrei definirlo insofferenza diffusa. Ma non è quel genere di sensazione che piomba addosso senza preavviso; è più uno strascico fastidioso che col tempo diventa cronico.  Questa  presenza è diventata talmente subdola, da non farmi stupire più di niente. Non mi scandalizzano nemmeno i tanti italiani che per fronteggiare la crisi arrivano alla scelta disperata di vendersi un organo, illegalmente. Siamo davvero alla frutta.

Politici e burocrati: se il vostro scopo era sedarmi, ce l’avete fatta!

Non provo più a spiegare ai miei amici all’estero cosa sta succedendo nel nostro Paese. Mi limito a rispondere a poche domande:

1) Governo Letta-Alfano. Cari amici che guardate all’Italia come fosse il Paese dei balocchi, la  nostra situazione socio-politica non è tra le più rosee, ma state certi che anche questa volta ne usciremo. Le elezioni? Non c’è stato un vero vincitore. Lo so, è difficile da capire:  in teoria la vittoria sarebbe stata di Bersani, ma in pratica non ci sono stati i numeri per governare.  Che significa tutto questo? Non lo so, chiedetelo alla nostra legge elettorale

Le larghe intese danno sollievo. Per fare una rima: avevamo urgenza di stabilità, per mancanza di novità. Strano, direte voi, considerando che il 75% del Parlamento è stato “rinnovato”. Ottima osservazione.

Il Governo Letta-Alfano segna un tentativo di pacificazione dell’Italia. Un tentativo talmente saldo da restare fermo lì dov’è, senza cambiare fondamentalmente nulla. Per altro, leggo qui e là, che il virus italiano si sta diffondendo in tutta Europa: il bisogno di certezze politiche si propaga in Francia, dove quattro cittadini su cinque vedono di buon occhio una grande coalizione politica. E lo stesso accade nell’austera Germania.

2) Il fenomeno Grillo. Un grande movimento dal basso, certo con qualche problema di assestamento… Ma non fatevi scandalizzare da insulti e parolacce. Lo sapete come siamo noi italiani, diciamo ca*** e vaff****** per qualsiasi cosa, non stiamo qui a cercare il pelo nell’uovo!

3) L’inaspettato – ma non  così tanto – Napolitano bis. Come mai non siamo stati capaci di scegliere un nuovo volto? Suvvia, il Presidente della Repubblica non è una carica così determinante. O forse si?

4) L’ennesimo processo a Berlusconi. Su questo punto, vi prego, non fatemi proferire parola. E’ un caso disperato, mi fa quasi sorridere. E ho detto tutto…

5) Il numero crescente di suicidi consegnati con spaventosa frequenza al Paese e non ultima la cornice raccapricciante dell’attentato che si è consumato a Piazza Colonna per mano di Luigi Preiti il mese scorso.

Eravamo tutti in attesa – chi soddisfatto, chi decisamente meno – che le varie forze politiche facessero il primo passo verso un’agognata stabilità collaborativa ed ecco che un cittadino con problemi psichici ha iniziato a sparare contro due carabinieri. C’è stato il caos e siamo tornati tutti con i piedi per terra. Il folle gesto ha riportato l’attenzione nei confronti di un disagio sociale che attanaglia l’Italia, ribadendo lo scarto evidente fra politica e popolazione.

6) Non c’è più Papa Ratzinger, ora abbiamo il sorridente Papa Francesco, che sta simpatico a tutti. Anche questo è un forte cambiamento socio-politico no?

7) E’ morto Giulio Andreotti, personaggio politico interessante, nonché ambiguo. Ma il 22 maggio è passato a miglior vita anche Don Andrea Gallo, il “prete comunista”, voce fuori dal coro. Pensate che diceva: “La sessualità è un dono, rispettate gli omosessuali e i transessuali”. Incredibile vero?

E questa è in breve la colorata torta italiana. Solo qualche fetta in realtà, ma siate certi che qualsiasi angolo del dolce decidiate di assaggiare, risulterà comunque saporito.

L’ Italia capricciosa e volubile come una stagione in fiore, così ricca di sorprese! – È che ogni tanto ce ne vorrebbero di buone di queste sorprese… –

Cosa faccio io? Aspetto tempo migliori, sperando di non assecondare quella vocina che spesso mi consiglia di emigrare da voi all’estero, ovviamente!

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