Genova, ritrovato il corpo dell'ultimo disperso
Dopo più di una settimana di faticose ricerche, le squadre dei palombari e dei sommozzatori della Guardia Costiera hanno ritrovato il corpo del sergente Gianni Jacoviello, l’ultimo dei dispersi e nona vittima dell’incidente avvenuto al porto di Genova la notte del 7 maggio.
Intanto, i funerali delle altre otto vittime, rimandati fino all’ ultimo nella speranza di poter rendere omaggio anche al corpo del sergente Jacoviello, sono stati celebrati nel tardo pomeriggio di mercoledì 15 maggio, nella cattedrale di San Lorenzo, presieduti dall’ arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco.
Ai funerali oltre ai familiari e amici delle vittime e ai cittadini di Genova, erano presenti anche le Istituzioni: la presidente della Camera, Laura Boldrini e il Ministro della Difesa, Mario Mauro. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, immediatamente prima dell’inizio della cerimonia ha desiderato incontrare privatamente, nella sagrestia della cattedrale, i familiari delle vittime dell’incidente per esprimere loro la sua vicinanza, tristezza e commozione. Li ha salutati uno ad uno, cercando di infondere loro un po’ di coraggio. Contemporaneamente all’ inizio della cerimonia in cattedrale hanno suonato le sirene del porto, luogo del terribile incidente che vide la nave portacontainer Jolly Nero schiantarsi contro la torretta di controllo, facendola crollare, e causando così la morte di nove lavoratori e militari della Guardia Costiera, in quel momento in servizio.
All’apertura della cerimonia, l’arrivo dei carri funebri con i feretri delle otto vittime è stato accolto con un lungo applauso e con il picchetto d’onore della Marina Militare. E’ seguito un lungo silenzio di commozione e di raccoglimento. I feretri sono stati poi portati a spalla dentro la chiesa, mentre venivano pronunciati i nomi delle vittime, tra i quali anche quello del sergente Jacoviello, quel giorno ancora disperso: Marco de Candussio, 40 anni, Daniele Fratantonio, 30 anni, Davide Morella, 33 anni, Giuseppe Tusa, 25 anni, Michele Robazza, 41 anni, Maurizio Potenza, 50 anni, Sergio Basso, Francesco Cetrola, 38 anni, Gianni Jacoviello, 33 anni.
Nei giorni seguenti, il Presidente Napolitano ha rivolto un appello alla magistratura e a tutti coloro che si occupano delle indagini, affinché si arrivi velocemente a capire quali siano state le dinamiche e le cause dello scontro della nave contro la torre di controllo del molo Giano; Una richiesta di giustizia che il Presidente ha pronunciato anche a nome dei familiari delle vittime. Il Procuratore Capo di Genova, Michele Di Lecce ha risposto dichiarando che le indagini stanno procedendo il più velocemente possibile, e che si stanno facendo tutti gli sforzi necessari per ricostruire la dinamica dell’incidente. Ai fini delle indagini potrebbero essere utili anche i dati cibernetici e satellitari, il cui uso come prova in sede giudiziaria è stato però contestato all’interno della sessione dedicata alla Cyber Defence tenutasi durante il Symposium organizzato dalla Scuola di Telecomunicazione delle Forze armate, a Chiavari.