Quando la forza di un romanzo sta nella strategia pubblicitaria: 50 sfumature di grigio.
Lo ammetto: ci sono cascata anche io. Dopo averlo visto imperversare per tutta la scorsa estate in spiaggia, vederlo in cima alle liste dei libri più venduti, con uno dei posizionamenti migliori nelle librerie l’ho comprato.
“E che saranno mai queste cinquanta sfumature?” mi sono chiesta.
La storia è come al solito quella di una moderna e modificata Cenerentola, Anastasia ventiduenne laureanda che si ritrova a intervistare per il giornale del college il bello, tenebroso, miliardario imprenditore Christian.
Anastasia non ha mai conosciuto né amore né sesso, è la tipica ragazza della porta accanto.
Christian, adottato da piccolo, e con ombre nel suo passato a cominciare dall’infanzia, concepisce il rapporto uomo donna come quello di padrone schiava dove il padrone dispone della schiava a suo piacimento sottoponendola a pratiche erotiche principalmente sadomaso. Questa perversione deriva a Christian dalla sua analoga iniziazione sessuale avvenuta da ragazzino, con una donna molto più grande di lui.
Christian propone quindi ad Anastasia un vero e proprio contratto in cui lui potrà fare di lei ciò che vuole, compreso picchiarla, ma dal momento che il bellone è l’uomo dalle cinquanta sfumature alterna attimi di perversione a gesti eclatanti come prendere l’aereo per attraversare mezza America per vederla, regalarle il più costoso dei computer, la più costosa delle automobili, le introvabili prime edizioni dei suoi libri preferiti.
Il romanzo è abbastanza sconcertante nella sua banalità: non ha niente di scabroso, se si considerano i tempi attuali, e i personaggi sono scontati, come lo è il quasi innamoramento di Christian verso la fine della storia che ovviamente non va a buon fine per una ribellione che pare quasi immotivata della ragazza perché dopo averne sopportate di cotte e di crude capisce solo all’ultima pagina quanto pazzoide sia il suo principe azzurro.
In realtà quel finale sciatto e affrettato è imposto dalla dura legge del mercato, ovvero vendiamo a più non posso e battiamo il ferro finché è caldo, per spingerci ad acquistare il secondo e il terzo libro della saga dove le sfumature da grigie si colorano prima di nero e poi di rosso.
Ciò che mi ha colpito è la politica di marketing che c’è stata dietro. “Cinquanta sfumature di grigio” non è né più e né meno come i tanti romanzi rosa hard – c’è una collana apposita della Mondadori che si chiama “extrapassion” – solo che questi ultimi sono in formato tascabile, hanno carta di qualità meno pregiata e anziché essere posti sopra le mensole di una libreria sono nascosti dietro i vetri dell’edicola.
Per il resto sicuramente ci ha pensato la trama del romanzo che mescola scene di sesso sfrenato a situazioni di romanticismo, giusto per velare di un pizzico di ipocrisia la storia e per far sognare noi donnine. Si sa infatti che gli uomini guardano i film porno mentre le donne leggono i romanzi dove l’eros è sempre accompagnato da un grande amore. Altrimenti che gentil sesso saremmo?
Ricorda un po’ il caso dei “Cento colpi di spazzola” di Melissa P. di qualche anno fa… Un caso letterario dicevano, pubblicità ovunque, ne parlavano i TG, questa ragazza 16enne che pubblicava le sue “avventure” erotiche… scandalo! Poi una persona incuriosita da tutto questo parlare lo acquistava e il primo commento era quasi sempre “che schifezza! vera spazzatura!” Purtroppo la pubblicità condiziona molto le scelte delle persone e ci ritroviamo a comprare romanzi scandenti invece di autori meritevoli che per diverse ragioni non riescono a farsi gran pubblicità…
Ricorda un po’ il caso dei “Cento colpi di spazzola” di Melissa P. di qualche anno fa… Un caso letterario dicevano, pubblicità ovunque, ne parlavano i TG, questa ragazza 16enne che pubblicava le sue “avventure” erotiche… scandalo! Poi una persona incuriosita da tutto questo parlare lo acquistava e il primo commento era quasi sempre “che schifezza! vera spazzatura!” Purtroppo la pubblicità condiziona molto le scelte delle persone e ci ritroviamo a comprare romanzi scandenti invece di autori meritevoli che per diverse ragioni non riescono a farsi gran pubblicità…