Politica

Avellino e la politica in città. Per una accesa campagna elettorale Beppe Grillo

Lunedì 13 maggio Beppe Grillo è arrivato ad Avellino, per sostenere la campagna elettorale della candidata sindaco a cinque stelle, Tiziana Guidi. Prima di fornire un resoconto di ciò che ha detto, occorre parlare della situazione politica in città. Ci sono varie liste, sia di centro destra che di centro sinistra: esistono vari candidati e mi auguro che sappiano risollevare il capoluogo dal declino abissale in cui si trova. I conti pubblici ci stanno stritolando, paghiamo il 52% di tasse; 500.000 imprese a rischio chiusura; il potere di di acquisto diminuito del 2,4% e da questi dati, anche a livello nazionale, il declino si apre davanti a noi come un abisso. O no?

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Ritorniamo al discorso di Beppe. Egli ha iniziato a dire: “Noi siamo la nuova protezione civile. Dobbiamo azzerare tutto e ripartire“. Poi si è scagliato contro i giornali che creano i dossier contro di lui e contro i collaboratori. I vari partiti di destra o di sinistra saranno spazzati via dalla storia e ha ribadito che lui non è Stalin o  Hitler; che non impersona nessuno dei personaggi citati. Nel clamore generale, ha anche parlato con alcuni esponenti di un’associazione per la messa in funzione di un centro per l’Autismo, che si sta costruendo. Alla fine, si è congedato dalla folla. Non mi espongo a dire le mie opinioni perché quando si informa, bisogna essere oggettivi. In questo contesto tutti noi stiamo commettendo degli errori: uno fra i tanti, è la mancanza di fiducia nelle donne, in quanto, si va a giudicare il lato estetico e non il valore culturale che può avere; il pregiudizio di essere in uno schieramento di destra o di sinistra. Insomma non diamo valore alla persona, a ciò che può fare per la comunità. Ed ecco che non dando questo valore, ci facciamo prendere dalla frenesia del partito arroganza promessa, promessa di cosa? Per ottenere qualcosa di personale.

E’ questa la vecchia mentalità da eliminare… ma da come siamo, sarà un’abitudine eterna e che non sradicheremo mai. Ora se la nostra vita appare fragile, intrisa di insicurezze è anche perché non abbiamo avuto il coraggio di cambiare le nostre aspettative. Siamo pieni di superbia, di cultura frivola e in passato, abbiamo speso troppo, abbiamo avuto pretese ed ora siamo in allarme e pieni di debiti. E siamo anche al limite dell’educazione: qualcuno invoca le barricate, si trova lo scontro in aula, si urla contro una donna. E i toni sono sempre più concitati. Perché i lor signori si irritano? Questo sembra un clima invivibile. Ma che esempio si da’ ai ragazzi? Se ci sono tanti che gridano, le decisioni importanti, non si prenderanno mai. Finché non esisterà il rispetto verso la donna, non dovremo poi rimanere basiti di fronte alla violenza del marito, del compagno o del fidanzato.

E se questi uomini sono professionisti, medici, avvocati e di grande lignaggio, alla fine sono uomini che dietro la facciata, compiono la violenza domestica: sono uomini, con l’istinto del maltrattamento, sono uomini che la cultura non migliora, sono uomini che anche con un lavoro meno qualificato, scagliano la loro rabbia sulla donna. Sono uomini, colti e non, che si comportano come belve.

E in parlamento, oggi è successo che un uomo si è scagliato contro una donna.

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