Il Comune di Napoli apre le porte ai cittadini
Il Comune di Napoli apre le porte ai cittadini e permette di visitare lo storico palazzo San Giacomo.
Sul sito del Comune di Napoli (vedi link a fine articolo) è possibile trovare tutte le informazioni per prenotare una visita guidata e gratuita dello storico palazzo San Giacomo. L’edificio fu voluto dal Re delle Due Sicilie Ferdinando I di Borbone, il quale nel 1816 lo fece costruire per riunire i numerosi ministeri e le segreterie di Stato che, fino ad allora, erano sistemati in diversi luoghi della città.
Gli uffici di palazzo San Giacomo, ci spiega la guida, sono arredati esclusivamente con mobilia e manufatti prodotti nel Regno delle Due Sicilie. Ci ricorda anche che, a seguito dell’Unità d’Italia, il palazzo entrò in possesso del Governo italiano che vi insediò uffici dell’amministrazione statale periferica. Poi , nel tempo, lo cedette in parte al Comune di Napoli e in parte al Banco di Napoli. L’edificio è costruito su tre piani e su un piano ammezzato; al primo piano è situata la stanza del Sindaco, che è possibile visitare. Al centro della prima rampa di scale vi è il busto in marmo di Partenope detta più comunemente ‘a capa ‘e Napule, replica di una scultura antica di epoca classica, ritrovata nel Seicento nella zona di Piazza Mercato. Si tratta di uno dei monumenti più suggestivi e misteriosi della città di Napoli.
A fine visita il Sindaco , Luigi De Magistris, riceve i cittadini- visitatori nella stanza della Giunta, per rispondere a domande e curiosità. Il Primo Cittadino sottolinea l’importanza di una sana patecipazione da parte di tutti i napoletani, pone l’accento sulla disoccupazione giovanile e sull’importanza del ruolo delle donne nella vita lavorativa, infine, si sofferma sull’essenzialità del turismo e sul suo impatto positivo sugli stessi cittadini e sui commercianti.
Secondo De Magistris, Napoli è una realtà dove Paradiso e Inferno si incontrano, dove è costante la lotta tra il bene e il male e dove le contraddizioni non finiranno mai di stupirci.
Speriamo solo che “Re Luigi” non venga “detronizzato” o, peggio ancora, “decapitato” da quel popolo che dai piani alti del “suo” palazzo egli osa scorgere e, forse, poco guardare.
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