2013: anno del boom del razzismo in Italia
Il 2013 verrà ricordato come l’anno dell’involuzione della specie. Il razzismo in Italia dilaga sempre più velocemente e impunitamente.
Gli spalti degli stadi sono pieni di scimmie il cui verso giunge fino al campo, credono di prendere in giro i giocatori con una pelle diversa dalla loro, intonano cori razzisti e ritengono il razzismo una forma di tifo,ma non fanno che palesare la loro non appartenenza al genere umano.
I muri sono pieni di cartelloni di FN che ci raccontano ogni giorno che la causa di ogni male in Italia sono gli immigrati, mentre la Lega invita il MINISTRO Kienge a rientrare in Congo – dimenticando che la già citata Signora, in Italia lavora da oltre vent’anni-.
L’Istat, di contro, ci offre una visuale completamente diversa della situazione. Solo l’1,3% degli stranieri regolari in Italia commette un reato. Tasso che si alza notevolmente – arrivando fino all’80%- quando si parla di clandestini. Di questi 4 su 5 hanno commesso il reato più grave che si possa commettere: vivono illegalmente – senza permesso di soggiorno ndr– sul territorio italiano.
Chissà cosa ne penseranno Lega Nord e Forza Nuova quando, imparando a leggere correttamente i dati statistici, scopriranno che il 10% del PIL italiano – tradotto in 7 miliardi di euro versati all’INPS e 3, 2 miliardi al FISCO- è prodotto proprio dalla forza lavoro straniera.
Il razzismo in Italia è punito per legge, non solo amorale! L’articolo 3 della costituzione recita:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di RAZZA, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Se questo non bastasse si può aggiungere la legge 654 del 1975:
“chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità, o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, è punito con la reclusione sino a tre anni“.
Questi due esempi sono utili e fondamentali a capire che lo Stato italiano, almeno formalmente, rifiuta e rigetta ogni forma di razzismo e di discriminazione.
Però a me sembra che, citandone uno a caso, il Sig. Borghezio – che purtroppo siamo costretti a chiamare onorevole, in quanto europarlamentare- non abbia fatto neanche un giorno di carcere, e che addirittura venga pagato anche da quegli immigrati – e di questo però non mi giungono lamentele- che ogni anno versano nelle casse italiane fior fior di quattrini. Per sostenere ciò che dico vorrei ricordare alcune delle frasi “di spicco” di quest’uomo e, affinché nessuno si offenda, citerò due “complimenti borgheziani” uno per gli italiani, ed un altro per gli stranieri:
– Gli africani, sono africani, non hanno prodotto grandi geni;
– Per noi il Meridione esiste solo come palla al piede, che ci portiamo dietro da 150 anni.
Non si trova alcuna forma di razzismo – o di ignoranza- in queste frasi, vero?
Concludo sottolineando che la responsabilità penale è attribuibile al SINGOLO individuo e non alla sua nazionalità, al colore della sua pelle o all’area geografica di provenienza.
Un’italiana che ama poco gli spaghetti, non sa suonare il mandolino, ama la pizza e odia la mafia.
Condivido l’articolo in todo, e spero tanto che il signore della fotografia un giorno si ravveda su quello che professa ormai da tempo, e son sicuro che nel suo albero genealogico c’è traccia di “terrone”, altrimenti non li odierebbe così tanto. Certo se si specchiasse e pesasse magari ci farebbe ridere anche un po, ma che cosa ci si potrà mai aspettare da un tipo simile? Mah chi può dirlo. Ritornando al razzismo o presunto tale, si sta facendo un gran polverone sui fatti di S.Siro di domenica scorsa, dove i fischi e i “booo” di quattro imbecilli hanno scatenato questa ventata di buonismo amplificato dal fatto che si tratta della Roma e di Roma. Ricordo che neanche un mese fa gli stessi “booooo” hanno sempre colpito i giocatori di colore del Milan, in località Busto Arsizio, che non si trova vicino Roma, e dove lì il sig. Boateng si tolse il fratino ed uscì dal campo, ma non si vide anima viva di Striscia la notizia , a recapitare il proprio tapiro di “merda” che solitammente consegna non per etica ma per i propri ascolti che stanno da tempo andando a picco, visto che la trasmissione dopo vent’anni ancora recita la solita solfa e tutte le sere. Poi in ultimo un pensiero a Sepp Blatter presidente della FIFA, svizzero ed ex colonnello dell’esercito, ricordo sempre a Boateng ched tanto ha condiviso il suo pensiero nell’inasprire la pena alla AS Roma, chr il sig. Blatter in questione è stato uno dei primi firmatari del tentativo referendario di cacciare via gli italiani dalla Svizzera svariati anni fa, quin di deduca Boateng stesso se in grado, che opinione possa avere il colonnello di lui e del colore della sua pelle. W l’integrazione e saluti a tutti.
Condivido l’articolo in todo, e spero tanto che il signore della fotografia un giorno si ravveda su quello che professa ormai da tempo, e son sicuro che nel suo albero genealogico c’è traccia di “terrone”, altrimenti non li odierebbe così tanto. Certo se si specchiasse e pesasse magari ci farebbe ridere anche un po, ma che cosa ci si potrà mai aspettare da un tipo simile? Mah chi può dirlo. Ritornando al razzismo o presunto tale, si sta facendo un gran polverone sui fatti di S.Siro di domenica scorsa, dove i fischi e i “booo” di quattro imbecilli hanno scatenato questa ventata di buonismo amplificato dal fatto che si tratta della Roma e di Roma. Ricordo che neanche un mese fa gli stessi “booooo” hanno sempre colpito i giocatori di colore del Milan, in località Busto Arsizio, che non si trova vicino Roma, e dove lì il sig. Boateng si tolse il fratino ed uscì dal campo, ma non si vide anima viva di Striscia la notizia , a recapitare il proprio tapiro di “merda” che solitammente consegna non per etica ma per i propri ascolti che stanno da tempo andando a picco, visto che la trasmissione dopo vent’anni ancora recita la solita solfa e tutte le sere. Poi in ultimo un pensiero a Sepp Blatter presidente della FIFA, svizzero ed ex colonnello dell’esercito, ricordo sempre a Boateng ched tanto ha condiviso il suo pensiero nell’inasprire la pena alla AS Roma, chr il sig. Blatter in questione è stato uno dei primi firmatari del tentativo referendario di cacciare via gli italiani dalla Svizzera svariati anni fa, quin di deduca Boateng stesso se in grado, che opinione possa avere il colonnello di lui e del colore della sua pelle. W l’integrazione e saluti a tutti.