Porto di Genova: ancora due i dispersi
Sono ancora due i corpi dispersi nelle acque del porto di Genova dopo il tragico incidente della notte del 7 maggio della nave Jolly Nero. Sette in tutto le vittime. Intanto proseguono le indagini per capire se si sia trattato di errore umano o di guasto tecnico; Maggiori risposte si avranno dall’analisi della scatola nera della nave.
Al porto di Genova, tre giorni dopo il disastroso incidente della nave Jolly Nero, continuano le ricerche dei sommozzatori della Guardia Costiera per tentare di recuperare i corpi degli ultimi due dispersi, il maresciallo di Guardia Costiera Francesco Cetrola, 38 anni e del sergente Gianni Jacoviello, 33 anni, probabilmente rimasti incastrati sotto al peso dei vetri e delle macerie. I corpi dei loro colleghi, morti sotto i resti della torretta di controllo, sono già stati ritrovati: il capo di Prima Marco Di Candussio, e i tre sottufficiali Daniele Fratantonio, Davide Morella e Giuseppe Tusa. Le altre vittime del disastro sono il pilota Michele Robazza, il telefonista della compagnia dei piloti Maurizio Potenza, e il torrettista dei rimorchiatori riuniti Sergio Basso. Il numero delle vittime dell’incidente che ha svegliato l’intera città di Genova la notte del 7 maggio si è così ufficialmente fermato a sette, con ancora due dispersi e quattro feriti, di cui uno in gravi condizioni.
Il comandante della Capitaneria di Porto, l’ammiraglio Felicio Angrisano ha informato che il desiderio delle famiglie delle vittime sarebbe quello di aspettare il ritrovamento di tutti i corpi, in modo che essi possano avere esequie comuni in Duomo. Intanto, giovedì 9 maggio nella città di Genova si è svolta una manifestazione di solidarietà verso le vittime e le loro famiglie, alla quale hanno partecipato non solo una grande quantità di persone, ma anche i rappresentanti di istituzioni civili e militari. Per quella giornata, il sindaco Marco Doria ha indetto il lutto cittadino e i sindacati genovesi hanno annunciato 3 ore di sciopero. Quella mattina, l’intera città si è fermata e raccolta intorno a questa terribile tragedia; Tutte le attività, negozi, banche, scuole e università hanno interrotto i loro lavori per 15 minuti di raccoglimento dalle 11 alle 11.15.
Nel frattempo continuano le indagini per cercare di ricostruire la dinamica dell’incidente e capire quale sia stato l’errore o il guasto che ha portato la nave portacontainer Jolly Nero a schiantarsi contro la torre di controllo del molo Giano. Infatti non si sa ancora con certezza se lo scontro sia stato causato da un errore di valutazione o da una manovra scorretta dei piloti, o se invece si sia trattato di un guasto tecnico o avaria del motore. Secondo le primissime ricostruzioni, la pista più probabile è quella di un guasto, perché stando alle testimonianze degli operatori che erano sulla nave, la manovra di uscita dal porto era stata eseguita in maniera corretta. Nella lista degli indagati per omicidio colposo plurimo ci sono il comandante della Jolly Nero, Roberto Paoloni e il pilota Antonio Anfossi. Risposte e maggiori certezze sull’accaduto si avranno probabilmente tra qualche giorno, quando saranno analizzati la scatola nera della nave e i dati registrati dalle apparecchiature di bordo.