Moda preistorica, tra vecchio e vintage
Iniziamo questo discorso facendo una netta differenza tra vecchio e vintage. Una cosa vecchia è un capo d’abbigliamento, un completo d’arredo, un qualunque arnese possediate che ha un numero di anni tale da essere fuori moda, ma non ancora pregna di molta storia. Un elemento si definisce vintage, invece, quando la moda ha fatto il suo corso, ed è tornata al via, che si trova proprio nel momento storico in cui quella vostra gonna è stata cucita.
E non c’è che dire, il vintage in questi ultimi anni è sulla cresta dell’onda. Vuoi perché frugare tra gli armadi costa meno che rifarsi un armadio, oppure perché fa figo dire che quegli occhiali “arrivano direttamente dagli anni ’70”. Insieme a Doc e Martin, ma senza i libici.
Probabilmente si sono basati su questa teoria gli stilisti che hanno ideato e preparato la sfilata tenutasi a Lija, nell’ isola di Malta. Infatti, sono andati a frugare negli armadi dei loro avi…di 3’600 anni fa! Esatto, dopo svariate visite al Museo Archeologico, e credo un buon numero di disegni e modellini, i curatori dello stile sono arrivati alla riproduzione fedele di gioielli, scarpe ed accessori del periodo Neolitico.
Ed hanno così agghindato le moderne Wilma dei Flintstones. Quelli che di solito sono supplementi all’ abito, delle semplici aggiunte di stile, sono diventati il punto focale della sfilata: tutti erano lì solo ed esclusivamente per vedere la fedele copia di come le donne preistoriche si abbellivano.
La vanità, il voler apparire più belle, più desiderabili, allora, non è solo un’invenzione del consumismo di massa e delle ultime tendenze: pare evidente che, già nelle caverne, le donne facessero a gara per avere l’accessorio più alla moda!