Lettera aperta al Presidente del Consiglio ed all’On. Massimo Bray
mi permetto di scrivere questa lettera aperta per porre alla Vostra attenzione un problema che riguarda sia me personalmente che altre migliaia di persone in tutta Italia.
Come entrambi ben saprete il nostro Paese potrebbe incrementare il proprio PIL puntando seriamente e in modo costruttivo sul Turismo, su quello buono, sostenibile, sia da un punto di vista ambientale che da quello dell’impatto umano.
Ciò che mi preme sottolinearVi e che spero Voi abbiate già preso in considerazione, è l’assenza TOTALE di meritocrazia in questo settore. Basta una breve ricerca on line per rendersi conto che chi come me ha incentrato la sua vita sullo studio del turismo – sono laureata in progettazione e gestione dei sistemi turistici- può aspirare al massimo ad un posto da receptionist, o di guida turistica. Nessuno esclude la necessità di un periodo di gavetta che permetta al professionista di acquisire ulteriori capacità ed esperienze, ma non si può neanche permettere o accettare che questa gavetta duri una vita intera. Questo però è purtroppo ciò che accade, in quanto i ruoli “più alti” del turismo sono sempre riservati a gente non preparata, spesso e volentieri incompetente e che si approccia a questo settore a titolo di ricompensa a favori che parenti e amici di amici hanno fatto al politico influente di turno. Potrei fare mille esempi, ma mi esimo dal fornirVi nomi che già ben conoscete.
Ministro Bray, ora mi rivolgo direttamente a Lei, pensa sia possibile studiare, prendere una laurea – in Università pubblica e con tutti i sacrifici ed i costi che questa comporta- e non vedere riconosciuto il proprio titolo? Non poter partecipare non solo ai concorsi pubblici in generale, ma neanche e soprattutto a quelli specifici del settore.
Varie volte è capitato a me ed ai miei colleghi di leggere bandi comunali e regionali in cui si ricercavano figure che si occupassero dello sviluppo del turismo locale o regionale di un dato territorio e di trovarci davanti non solo al fatto di non essere favoriti dal nostro percorso di studi, ma addirittura e incredibilmente svantaggiati, in quanto la laurea triennale in scienze del turismo e quella magistrale succitata non non ci permettono di avere una corsia preferenziale rispetto ai laureati di qualsiasi altro indirizzo, ma vengono addirittura etichettate come “altro” nella categoria titolo di studio.
Le sembra possibile, On. Bray, che i professionisti del turismo non possano mettere a disposizione della collettività le capacità acquisite nel tempo e con anni e anni di studio? Le sembra logico avvantaggiare ad esempio le persone laureate in Sociologia o in Giurisprudenza? Lei andrebbe mai da un avvocato per farsi curare il mal di testa?
Lei mi dirà che in realtà la CRUI ed il MIUR hanno dato parere favorevole affinché nei bandi si inseriscano le lauree ad indirizzo turistico come titoli riconosciuti a tutti gli effetti, ma questo, potrà verificarlo da solo, accade molto raramente.
Infine vorrei porre alla Vostra attenzione anche l’annoso problema che ancora oggi affligge il settore turistico,soprattutto nel sud Italia, troppo spesso collegato alle cosche mafiose, che ne impediscono il reale sviluppo e che, come sempre accade quando la malavita si impadronisce di un settore economico, stanno estinguendo le ultime e vacue possibilità di ridare dignità a territori ormai abbandonati dallo Stato.
Con questa lettera quindi io chiedo a Lei ed al Presidente del Consiglio, l’On. Enrico Letta, di porre all’attenzione di questo governo tutte le riforme necessarie al fine di permettere al turismo di qualità di diventare il volano della nostra economia, ai laureati in scienze del turismo e in progettazione e gestione dei sistemi turistici di veder riconosciuto il proprio corso di laurea e conseguentemente dare ai giovani laureati la reale e concreta possibilità di sviluppare il turismo nei territori di origine, permettendo quindi l’arricchimento delle singole regioni e l’aumento del benessere generale.
Cordiali saluti
Questa è una lettera aperta della nostra blogger Marika Massara
Ilaria la mia lettera era incentrata sul discorso turismo solo perchè io conosco bene la situazione mia e dei miei “colleghi”, ma è fuori da ogni dubbio che bisogna fare qualcosa per tutte le persone che non possono in alcun modo accedere al settore relativo ai propri studi… non chiediamo un posto di lavoro per tutti, ma che vi sia la possibilità per chi merita di poter lavorare!
Potremmo parlare anche dei laureati in filologia, storia e letterature dell’antichità? Abbiamo conoscenze ad ampio raggio e potremmo lavorare anche noi in biblioteche e musei ma i nostri titoli non vengono presi in considerazione! Avendo studiato archeologia e storia dell’arte, possiamo dare un contributo attivo almeno per quanto riguarda quelle risorse del nostro paese (i beni culturali) che alimentano in gran parte – ed alimenterebbero ancor di più se fatte fruttare a dovere- il turismo in Italia. Quanto all’insegnamento, per i laureati nell’a.a. 2011/2012 non c’è modo di prendere l’abilitazione. La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli intollerabili, chiediamo alle istituzioni che si occupino con urgenza di questi problemi in maniera che non solo noi neo-laureati, ma tutto il paese possa trarne beneficio.