Io sono calabrese e non ho sparato contro i carabinieri!
Calabrese: uomo a cui la Calabria ha dato i suoi natali
Siciliano: uomo a cui la Sicilia ha dato i suoi natali
Meridionale: uomo con origini riconducibili allāItalia meridionale
InĀ nessuna delle definizioni precedenti si legge: pregiudicato, affiliato della ndrangheta, della camorra o della mafia.
Questa mia analisi nasce in seguito al folle gesto di un uomo che, per pazzia, per disperazione, per puro spirito omicida, domenica mattina ha sparato contro i Carabinieri in servizio a guardia di Palazzo Chigi, a Roma, ferendone due. Di questa notizia ne avrete letto di cotte e di crude e vorrei evitare di tediarvi ulteriormente, anche perchĆ© quasi certamente da oggi partirĆ la gara tra i talk show televisivi per mostrare al mondo intero la vita, le opere e la psiche dei due carabinieri feriti e dellāattentatore, con interviste ad amici, parenti di settima generazione, con plastici che riproducono la Piazza o la posizione dei carabinieri e dell’attentatore.
Oggi io preferisco puntare il dito contro coloro che, come sempre, si preoccupano piĆ¹ di puntualizzare lāorigine dellāimputato (quando questa ĆØ meridionale o extracomunitaria), che analizzare il perchĆ© di un gesto cosƬ drastico e drammatico.
Le prime notizie che ho letto domenica mattina recitavano tutte piĆ¹ o meno la stessa filastrocca:
uomo calabrese pregiudicato, spara sei o sette colpi contro le forze dell’ordine davanti a palazzo Ghigi, ferendo gravemente due carabinieri.
Con il passare delle ore questa notizia si ĆØ evoluta in vari modi:
Uomo calabrese, non pregiudicato (ā¦)
Uomo di origine calabrese, non pregiudicato, ma molto probabilmente affiliato alla ndrangheta (ā¦)
Uomo di origine calabrese, ma residente da ventāanni in Piemonte (ā¦)
Sempre piĆ¹ spesso, e sempre piĆ¹ tristemente, dalla stampa e dalla gente comune l’aggettivo “calabrese” viene utilizzato come sinonimo di qualcosa di negativo, di criminale. Lo stesso discorso vale per i miei “cugini” siciliani e campani.
A me sembra quasi di ritornare agli anni ’60, quando passeggiando per il nord Italia non era difficile trovare cartelli affissi alle pareti in cui si proponeva un appartamento in affitto ( ma non a calabresi). Che triste storia quella di un Paese che si arroga il diritto e la presunzione di pensare e sottintendere che una parte del suo territorio ( quella settentrionale) sia composta da brava gente, mentre da Napoli in giĆ¹ si concentrino solo delinquenti, mafiosi, pazzi e criminali. Dimenticando che l’UnitĆ d’Italia si ĆØ ottenuta versando il sangue dei meridionali, depredando le ricche casse del Regno delle Due Sicilie per ripianare gli ingenti debiti piemontesi. Si dimentica volutamente che la forza lavoro che ha mandato avanti l’Italia ĆØ composta quasi completamente da operai meridionali, costretti a lasciare la loro terra, ormai spogliata e resa arida.
I meridionali sparsi per il mondo devono a mio avviso essere considerati dei veri e propri esiliati. Costretti a vivere dove non vorrebbero, costretti a subire le angherie, le derisioni di gente ignorante e meschina.
Un emigrante potrĆ vivere per anni e anni in un altro luogo, ma le sue origini peseranno sempre come un macigno. L’accento diverso, la carnagione piĆ¹ scura, il cognome inequivocabile, faranno sempre, come minimo, nascere il soprannome simpatico -credono loro- di terrone. Spesso e volentieri queste caratteristiche daranno adito a dubbi sull’onestĆ della persona o sull’affidabilitĆ della stessa.
Ho giĆ parlato di che cosa sia in realtĆ il Sud Italia, ho giĆ spiegato la parte bella dello stesso. Ho parlato anche della parte piĆ¹ buia e triste, ma sembra tutto inutile. Bisogna comunque star sempre a ripetere. Come se ad ogni tedesco si chiedesse di dimostrare la sua estraneitĆ al nazismo.
Per fortuna molta gente di origine meridionale sta ora iniziando -grazie anche al successo ottenuto dal libro Terroni di Pino Aprile- ad essere cosciente della vera storia del Sud Italia, a rivalutare il termine Brigante, ad essere, per la prima volta dall’UnitĆ d’Italia, orgoglioso delle sue origini.
mark tu hai ragione. io ho giĆ parlato di questo e ho giĆ fatto un appello affinchĆ© lo stato tuteli REALMENTE chi denuncia situazioni equivoche e illegali. Altrimenti si rischia di essere doppiamente vittime… e questo non ĆØ piĆ¹ accettabile.
Grazie per il commento!
mark tu hai ragione. io ho giĆ parlato di questo e ho giĆ fatto un appello affinchĆ© lo stato tuteli REALMENTE chi denuncia situazioni equivoche e illegali. Altrimenti si rischia di essere doppiamente vittime… e questo non ĆØ piĆ¹ accettabile.
Grazie per il commento!
Purtroppo prima ancora che gli italiani dobbiamo essere noi calabresi a metterci a muso duro contro un sistema che non ĆØ esterno da noi.
Certo ĆØ che la stampa di questi giorni ci tratta come uno stereotipo ed il tuo articolo la descrive molto bene..
Purtroppo prima ancora che gli italiani dobbiamo essere noi calabresi a metterci a muso duro contro un sistema che non ĆØ esterno da noi.
Certo ĆØ che la stampa di questi giorni ci tratta come uno stereotipo ed il tuo articolo la descrive molto bene..