Cronaca

Chernobyl dal 1986 ad oggi.

Sono passati già 27 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, ma i suoi effetti e le sue conseguenze su persone, animali e ambiente si fanno ancora vedere.

Disastro di ChernobylSono passati già 27 anni dal terribile disastro nucleare che ha distrutto e reso completamente disabitata Chernobyl, città dell’Ucraina settentrionale, allora facente parte dell’Unione Sovietica. Il 26 aprile del 1986, durante l’esecuzione di una prova di sicurezza nella centrale nucleare, in cui probabilmente si voleva simulare un guasto al sistema di raffreddamento e quindi vennero momentaneamente disabilitati alcuni sistemi di emergenza, le barre di uranio del reattore n° 4 della centrale si surriscaldarono a tal punto da iniziare a fondersi, causando due violente esplosioni che scoperchiarono la copertura del reattore lasciando disperdere nell’atmosfera una nube radioattiva. Il reattore danneggiato fu ricoperto con un sarcofago, così la dispersione del vapore radioattivo terminò il 10 maggio dello stesso anno. La centrale continuò a lavorare e a produrre energia elettrica, a regime ridotto, fino al 2000.

Tutti ben conosciamo le terribili conseguenze di questo evento; La città venne evacuata 36 ore dopo l’esplosione, 200 persone furono immediatamente ricoverate e di queste ne morirono 31, la maggior parte delle quali per l’esposizione diretta alla radiazioni. Furono mandate molte squadre di soccorso, con lo scopo di ripulire e mettere in sicurezza il sito, non ben informati però sulla pericolosità della loro missione. La nube di vapore radioattivo nel frattempo raggiunse la parte occidentale dell’ allora URSS, la Scandinavia, l’Europa orientale e anche il Mediterraneo un paio di settimane dopo. E’ stato stimato che il disastro della centrale di Chernobyl abbia rilasciato una quantità di radiazioni 100 volte superiore a quella rilasciata dallo scoppio della bomba atomica a Hiroshima, con gravi conseguenze sulla salute delle persone, dei bambini ancora in fase di allattamento, delle specie animali e dell’ambiente.

Nel corso degli anni successivi al disastro, i rapporti sul numero delle vittime decedute a causa di una diretta esposizione alle radiazioni e sul numero dei malati riconducibili all’incidente, sono stati spesso discordanti, a seconda che fossero forniti da fonti contrarie o meno al nucleare oltre che per l’oggettiva difficoltà di quantificare i casi riconducibili all’incidente in tutti i paesi coinvolti.

Ma qual è la situazione oggi, 27 anni dopo il disastro nucleare? Nei territori dell’ex URSS è attivo l’Action Plan dell’ Onu che prevede che il decennio che va dal 2007 al 2016 sia indirizzato al recupero delle aree più colpite dall’incidente. Le zone con alto livello di radiazioni per fortuna si stanno gradualmente restringendo, per quanto le conseguenze del disastro si facciano comunque notare sotto altri frangenti, per esempio nel numero di casi di tumori alla tiroide, dovuti all’accumulo di iodio radioattivo all’interno dell’organo, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono 5000 nei territori direttamente colpiti dall’incidente. Per quanto riguarda invece i paesi al di fuori dell’ex URSS i dati forniti dagli esperti sembrano essere più rassicuranti: già un anno dopo il disastro nucleare, le dosi medie di radiazioni assorbite da un neonato erano di 420 sieverts in Grecia, 230 in Germania e 160 in Italia.

Attualmente le maggiori preoccupazioni sono legate alla presenza nel suolo di stronzio-90 e cesio-137, che vengono assorbiti da piante e funghi o animali, entrando così nella catena alimentare; Basti pensare ai casi di cinghiali radioattivi scoperti l’anno scorso in Valsesia, e a casi analoghi riscontrati anche in Germania nel 2007 e nel 2010, che gli studiosi collegano proprio al disastro di Chernobyl.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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