Cronaca

Stato Italiano ha scelto di imporre le vaccinazioni sui bambini

vaccinazioni

Lo Stato Italiano ha scelto di imporre per legge alcune vaccinazioni sui bambini; altre invece vengono raccomandate fortemente dai servizi sanitari ma non vige un obbligo di legge. Dopo la riforma costituzionale approvata dal Parlamento nel 2005, le Regioni si sono conquistate la possibilità di legiferare in proposito.La prima regione ad annunciare, nel febbraio 2006, una legge regionale per rendere facoltative tutte le vaccinazioni è stata il Veneto. Nel 1999, inoltre, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DPR 355, viene garantito l’accesso alla scuola dell’obbligo a tutti i bambini anche se sprovvisti del certificato vaccinale. Tali iniziative rispecchiano chiaramente la maggiore considerazione istituzionale verso le istanze autonome e la volontà di ricercare il consenso tramite l’informazione.

E’ poi chiaro che il conflitto tra la stretta applicazione dell’obbligo vaccinale e la richiesta di esenzione e autonomia da parte dei genitori  si basa non su valori divergenti bensì sulla diversa interpretazione del medesimo valore rappresentato dalla salute.

L’esigenza che si impone in modo imponente  è assicurare la sicurezza  dei vaccini. Il problema dell’obiezione consapevole nasce dalla constatazione che oggi i bambini manifestano una elevatissima presenza di malattie “moderne”: uno su 10 è asmatico; complessivamente uno su tre è allergico; ogni anno 1.000-1.500 neonati muoiono nel sonno per lo più tra i due e sei mesi, proprio quando subiscono le prime due dosi vaccinali. Tali nuove malattie, compreso il cancro in età precoce, sono apparse a partire dalla generazione nata attorno al ’60, che corrisponde alla data di inizio delle vaccinazioni attuate in modo massiccio.

Lo scopo della vaccinazione è quello di preparare il sistema immunitario ad un eventuale attacco da parte di qualsiasi organismo potenzialmente dannoso. I vaccini contengono virus morti o attenuati e il loro scopo è quello di raggiungere direttamente il sistema immunitario mandandolo in allarme finché  si potenzi al meglio ed il prima possibile.

Ciò che spesso non viene detto, dunque in questo senso è forte la mancanza di informazione, è che i vaccini contengono anche numerose sostanze tossiche e chimiche.

Non esiste scienza medica che possa garantire la sicurezza dei vaccini e la sanità italiana non informa come dovrebbe i cittadini.

Dunque, le vaccinazioni, specie quelle  pediatriche, devono essere obbligatorie oppure è preferibile garantire la libertà di scelta? o meglio, i Servizi vaccinali possano essere organizzati in modo tale da essere percepiti dalle famiglie  come un diritto anziché come un’imposizione?

Organizzare i Servizi vaccinali significa andare a  creare le condizioni affinché essi possano operare con le necessarie risorse , possano avere operatori motivati e con una  specifica formazione in campo vaccinale, possano raggiungere le famiglie e comunicare efficacemente con i genitori, possano inoltre garantire la sorveglianza delle coperture vaccinali e la  sorveglianza degli eventi avversi.

Il cittadino vuole sapere e capire, per poi decidere in piena autonomia, le persone vogliono affermare innanzitutto il loro diritto di scegliere liberamente, come diceva ragionevolmente Søren Kierkegaard “esistere significa poter scegliere; anzi, essere possibilità”.

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