Le frasi più fastidiose: Te l'avevo detto!
Da aggiungere tra le frasi più fastidiose mai esistite nella storia dell’ uomo odierno, moderno, antico, arcaico, preistorico c’è la fatidica espressione: “Te l’ avevo detto!”. Anzi, direi che è proprio in cima alla classifica de
Le cose che non vorresti mai sentirti dire da anima viva.
Si può usare in qualunque campo: dall’amore all’economia, dal lavoro alla casa, dai film ai fiumi. Sta bene con tutto, si incastra dappertutto, si intona con qualunque tono di voce, si può musicare, rappare, suonare, registrare e ripetere in loop fino all’infinito. Sta bene anche scritta, volendo. In qualunque colore e carattere.
Contiene un’ infinità di prese in giro, di aspettative deluse, di emozioni represse, di scommesse perse, da un lato. Mentre dall’altro, quando si è nei panni di coloro che possono pronunciare “Te l’avevo detto”, ci si sente potenti. Magari, giusto per sfizio, la frase può iniziare anche con io, tanto da sottolineare il concetto che io sapevo già che sarebbe andata a finire così, non dire che non ti avevo avvisato, non ti pago la birra per riprenderti e nemmeno ti porto i fazzolettini. Non scrivermi messaggi o mail piagnucolanti, io te l’avevo detto, e non ho intenzione di cambiare la mia versione. L’onnipotenza di quell’istante. Di quando si sapeva già come sarebbe andata a finire, e nemmeno era cominciata davvero, qualunque cosa fosse. Perché era già nell’aria che non sarebbe andata bene. Era palese la paradossalità della situazione. La capacità di spoilerare la vita reale, nemmeno si trattasse dell’ultimo film di Maccio Capatonda.
“Te l’avevo detto!” è l’espressione che può farti sentire la più miserabile delle persone, mentre l’altra sta di fronte a te sbattendoti in faccia la dura verità. Anche bonariamente, mi sembra superfluo aggiungerlo. Come quando affermi di odiare con ogni fibra del tuo essere un determinato personaggio, e la tua migliore amica ti risponde con quella faccia da “sì certo lo odi…tra un paio di mesi non venirmi a dire che non te l’avevo detto.” Lì, in quel preciso momento, dovevi accendere i sensori di allarme, dovevi renderti conto che nella tua testa stavano accadendo cose, e dovevi sistemare subito la situazione. Invece, testarda come un mulo, decidi di rispondere con una faccia alla “Ma smettila, ti pare? L’ hai visto? Lo odio!”
I due mesi passano, e tu, come la marmotta senza la cioccolata, ti ritrovi a pronunciare la frase più lontana dal tuo essere donna: “Avevi ragione.“
Sotterri quindi la tua dignità, e speri che i fazzolettini ti vengano portati, la birra la puoi sempre pagare tu. Si tratta di emergenza, mica per altro.
D’altro canto, già il fatto di essere nella posizione di poter pronunciare quella volta nella vita La Frase, ti mette su di un piano avvantaggiato. Il tuo cuore è quindi più tenero e potrai tranquillamente aiutare la persona che ti trovi di fronte in difficoltà. Non lo dici, ma dentro di te covi la vana speranza di poter impersonare sempre tu la parte di colei che pronuncia quelle galvanizzanti parole “Te l’avevo detto!”.