Gustav Klimt. Ricerca esistenziale
In una società in cui la morte e la sessualità sono vissute come elementi del caos e quindi bandite come tabù, Gustav Klimt ( 1862- 1918) è sempre più attratto dal febbrile e angoscioso percorso della ricerca esistenziale.
L’intera opera di questo magistrale artista è percorsa dai simboli della ribellione umana alla tirannide della materia e da un suggestivo contrasto tra ideale e realtà. I temi cardine della sua opera sono la vita, la nascita, la procreazione , la paura, la morte. La ricerca spirituale, in una seconda parte della sua esistenza, inizia ad interessarlo fortemente. Ha sete di conoscenza nei confronti delle filosofie dell’occulto e delle religioni orientali. Eros e Thanatos sono la fonte della sua ispirazione.
Il mondo di Klimt è ovunque pervaso di polline e pistilli, ovuli e spermatozoi sparsi sui corpi, sulle vesti e sui paesaggi. Come tutti i grandi artisti viene prima acclamato e poi, più spesso, additato come portatore di una malattia: l’erotismo. Tutta la sua arte è imperniata di corpi sinuosi ed esotici che arricchiscono prepotentemente il suo repertorio iconografico.
La costante dell’opera di Klimt resta la donna: a tratti remissiva, come nel <<bacio>> (1907), in cui vi è una donna che si sottomette e si offre all’uomo in una manifesta sensualità che prende vita dalla lucentezza degli abiti e dalla impertinenza della censura; a tratti “saffica”come le <<Bisce d’acqua>>, un dipinto narcisistico di lesbiche che si amano nella corrente, a tratti, ancora, una donna guerriera, come in <<Giuditta>>, crudele e seduttrice, di uno sguardo carico di energia.
Artista, Klimt, che vuole essere libero, vuole poter pensare e dipingere senza dipendere da incarichi ufficiali, un uomo che vede nella croce la prima decorazione di natura erotica, un uomo che non ha paura di ammettere che <<tutta l’arte è erotica>> , un voyeur, un reporter scandalistico che non ha mai paura di fare dell’arte un << ornamento e un delitto>>.