Politica

Aggiornamenti dalla Siria

Le reiterate condanne rivolte alla Siria per le stragi di civili e per lo stato di guerra interno che devasta il Paese sembra che non abbiano nessun effetto. Cina e Russia, storiche alleate con la Siria hanno dichiarato di appoggiare pienamente il regime di Assad invitandolo, però, ad aprire un dialogo con l’opposizione, nella speranza che si possa fermare questa escalation di violenza che rischia di infiammare una delicata area del Medioriente.

SYRIA: Chemical weapons

Intanto l’embargo esercitato dalle Nazioni Unite comincia a produrre i suoi effetti: la mancanza di carburante sta mettendo in seria crisi il regime. Secondo una intervista della Bbc ad un investitore nel settore privato siriano, Faisal Al Qudsi le sanzioni applicate alla Siria ne stanno mettendo in ginocchio l’economia, bloccando di fatto il turismo e le esportazioni. Sempre secondo questa fonte si ritiene che l’egemonia del dittatore siriano potrà durare al massimo 6 mesi prima che “milioni di persone si riversino per le strade”. Le voci che sono circolate circa un intervento americano si fanno via via sempre più consistenti, i senatori repubblicani John McCain e Lindsey Graham hanno dichiarato: “esisterebbero modi per armare i ribelli senza che gli Stati Uniti intervengano direttamente nel conflitto, in quanto, visto che Irak e Unione Sovietica stanno rifornendo di armi e mezzi l’esercito regolare siriano, altrettanto potrebbero fare gli USA (come per altro hanno già fatto) attraverso il canale degli Emirati Arabi. I due senatori sostengono che “la popolazione che sta morendo massacrata ha il diritto di difendersi da sola”. Nella città di Homs intanto, si succedono da giorni massicci bombardamenti ed è stato annunciato l’imminente arrivo di nuove truppe da Damasco. Nella città la situazione è drammatica soprattutto nell’area di Bab Amr dove si registrano, tra i bambini, molti casi di disidratazione a causa della mancanza di cibo ed acqua. A questo già desolante scenario si aggiunge il fatto che l’esercito siriano stia ricorrendo anche all’uso di armi chimiche insieme altri tipi di armi sperimentali che “sarebbero in grado di bruciare vive o incenerire le vittime”. La notizia è confermata da Abdelsalam Ahmad Abdelrazzakm ex comandante dell’esercito siriano esperto di armi chimiche. Secondo le sue affermazioni le forze del regime stanno utilizzando gas nervini proibiti, sotto la supervisione di esperti russi e iraniani, gas vietati a livello internazionale. Sempre nella città di Homs si registrano “omicidi mirati”da parte degli Shabiha, milizie vicine al regime e dal Mukhabarat (i servizi segreti di Damasco) nei confronti dei cittadini sospettati di aver aiutato i ribelli feriti. Sempre le truppe del regime la settimana scorsa hanno bombardato uno degli oleodotti nella zona di Homs, ma di fatto l’operazione si è rivelata un autogol in quanto questo impianto riforniva la stessa Damasco e tutto il sud della Siria. Oltre alla città di Homs sono state colpite la città di Hama teatro del “massacro” del ’82 e Zabadani già sotto il controllo dell’Esercito Libero Siriano.

Nonostante questi attacchi da parte dell’esercito regolare traspare il fatto che il regime di Bashar Al- Assad stia affrontando un periodo di forte crisi, vedremo se l’intervento dell’ONU porterà una svolta positiva in questo conflitto, soprattutto alla popolazione inerme che soffre di questa guerra interna

Cosa ne pensi?

error: Condividi, non copiare!