Arte e Cultura

Milano di ieri, Milano di Oggi. Alla Libreria Lirus di Milano

Un incontro con quattro autori, tre libri e una città: Milano. Martedì 16 Aprile, presso la Libreria Litus di Milano, Giovanni Mura, Claudio Sanfilippo, Tiziano Marelli e Massimo Cassani ci hanno parlato della loro Milano, tempio di Milan ed Inter, con la cattedrale San Siro; della vecchia Milano, quella di Iannacci, in bianco e nero e la nuova Milano, quella di oggi con le mille e più etnie che la compongono.

Un momento dell'incontro con gli autori

Inizia a raccontare Giovanni Mura, della sua Milano di ieri. Nato a Brugherio, nell’hinterland milanese, andare a Milano era come andare in vacanza: visitare lo zoo e vedere gli animali che si vedono solo nei libri.

Racconta com’è cambiato il rito di andare allo stadio: alla domenica, si andava a messa, poi si mangiavano le paste, pranzo veloce e poi dritti allo stadio, con giacca e cravatta. Era un giorno di festa.  Non c’era la divisione in gabbie e non c’erano problemi fuori dagli stadi: una tifoseria sana, unita dall’amore per il gioco del calcio. Claudio, invece, ci racconta come da milanese si sia trasferito a Pavia, diventando pendolare tredici anni fa. Non sa di preciso quando ma Milano ha perso le caratteristiche che distinguevano il suo colore, il suo sapore e il suo profumo, sommersa da un’assenza di politiche culturali: Milano ha cambiato quattro assessori culturali in sei anni. Tiziano ricorda la sua Milano in bianco e nero, la Milano di San Siro, le Radio Libere del ’75,’76,’77. Da quando si è trasferito a Roma apprezza ancora di più Milano, la sua città. Massimo invece ricorda Fausto e Iaio, due ragazzi che sono stati uccisi il giorno dopo il sequestro di Aldo Moro: un delitto incancellabile per i milanesi, che ancora oggi li ricordano. L’anno scorso hanno dedicato a loro una piazza in zona Casoretto.

Massimo è nato e cresciuto a Varese, ma Milano se la ricorda bene, era sempre presente nei suoi racconti di  famiglia: suo nonno milanese ne parlava come se fosse il meglio per lui. Nella capitale lombarda si facevano i grandi acquisti, si andava a trovare il padre in ufficio guardando la nebbia da fuori la finestra, ricordando il libro “I ragazzi del massacro”. Si trasferì anche lui, a Milano, per motivi di studio nel 1987, ma allora la nebbia non c’era già più. Si ripresenta nel suo primo romanzo del 2008, come collante sociale. Inevitabilmente si parla anche di ciclismo, del primo Giro d’Italia vinto da un muratore, di come sia cambiato nel corso degli anni e della differenza tra tifosi di ciclismo e di calcio: letteratura e sport uniti dall’amore di questi quattro autori. Si parla della Milano in bianco e nero, quella di ieri, con le latterie ad ogni angolo di strada e macellai sotto ogni portone. Ci raccontano della Milano di oggi, con Viale Padova, il centro delle mille etnie che costituiscono la capitala lombarda. Da città madre a città matrigna, la città di Iannacci, in cui regna ostilità e il magone è un sentimento comune. L’incontro viene arricchito dalla musica rigorosamente dal vivo di Claudio Sanfilippo ci riporta sulle rive del naviglio, quando il sola sta tramontando e la città si dipinge dei colori del cielo. Un’ultimo regalo che Iannacci ha fatto ha Milano è stato far tornare per un attimo le facce della Milano che credevano non ci fosse più.

“Cosa vi ha regalato Milano?”

abbiamo chiesto a Giovanni Mura, che con la sua schiettezza e simpatia ci ha risposto che gli ha regalato dei buoni anni da studente, un lavoro sicuro e nei primi venticinque anni un magnifico clima umano.

” Ha ancora tanto da donare Milano attraverso i suoi cambiamenti?”

“Io spero di si perché non po’ rassegnarsi di finire arrotolata su se stessa. Ha bisogno di un nuovo rinascimento, che non nascerà dall’Expo 2015 ma dalla solidarietà umana.” un incontro che mi ha arricchito molto, giornalisti e scrittori che hanno vissuto, amato e a volte detestato la nostra Milano.

“Come sta cambiando e come cambierà Milano, soprattutto partendo dalla zone di Viale Padova?” chiedo a Massimo Cassani.

“Prevedere cosa succederà è difficilissimo, perché i fenomeni sociali sono imprevedibili. La Milano in bianco e nero ce la siamo scordata, con Iannaci è quasi del tutto archiviata. La Milano del futuro è una Milano con una nuova identità, internazionale, che alcuni faranno fatica a capire e verrà dai bambini. Al Parco Trotter ci sono 25-26 nazionalità diverse e ogni bambino parla perfettamente l’italiano e la sua lingua madre, imparando a scuola un’altra lingua straniera, come l’inglese. Se la crisi economica che lo consentirà e se il processo di integrazione andrà avanti tra quindici anni, avremo dei giovani laureati italiani d’origine straniere, che conosceranno perfettamente le culture dei loro paesi d’origine e quella italiana. Saranno milanesi diversi, totalmente differenti da quelli che ci sono stati. C’è un contrasto molto forte dalle zone popolari, come quella di Viale Padova e la Milano dei grattaceli c’è uno iato che sembra insanabile, bisognerà aspettare per vedere quale delle due avrà più gambe per correre. Io tifo per quella popolare.”

“Come è cambiato e come cambierà il giornalismo Milanese con l’integrazione con queste nuove culture?”

“Questa è una domanda a cui non credo di riuscire a dare una risposta.Sicuramente bisogna smettere di considerare la nuova Milano solo quando ci sono degli eventi criminali.Forse, le migliori intelligenze di Milano vengono da fuori, non più fuori regione, ma un giorno forse anche fuori nazione. “

“Cosa trai ispirazione da Milano?”

“Io non sono di Milano, ma dopo ventidue, ventitré anni, guardo ancora Milano come se fosse un film, come un oggetto. In certi versi non mi aiuta, ma dal punto di vista narrativo mi aiuta moltissimo.”

” Come è nato il progetto Milano di oggi, Milano di Ieri?”

” E’ nato per amicizie incrociate. Giovanni è un cliente storico della libreria Lirus, difendendola moltissimo. Io sono molto amico di Claudio Sanfilippo, un cantautore molto bravo, che a sua volta è amico di Gianni Mura e di Tiziano Marelli, mettendo insieme tre libri, cercando di capire cosa ci univa. “

“Le altre presentazioni quando saranno?”

“Le abbiamo fatte al Parco Trotter, un’altra a Milano e il 12 Maggio a Varese la mia città d’origine”.

Un’esperienza unica, che ci ha fatto conoscere la Milano di Ieri e la Milano di Oggi, che collaborano, sempre e costantemente per creare la migliore Milano di domani!

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