Crisi energetica
Con la locuzione crisi energetica si fa riferimento ad un aspetto dominante delle economie di diversi paesi occidentali per una gran parte degli anni ’70 ed inizi anni ’80. Dopo la guerra arabo-israeliana detta del-Kippur (1973) i paesi arabi produttori di petrolio, decisero l’embargo del greggio, quindi si accordarono per un abnorme aumento dei prezzi petroliferi.
I paesi europei occidentali ed il Giappone avvertirono presto la minaccia paralizzante; per qualche anno la crisi energetica causò inflazione, ridusse l’espansione industriale , con la conseguenza di un aumento del tasso di disoccupazione, impose la soluzione di nuovi problemi tecnologici, come, ad esempio, motori a basso consumo e la costruzione di impianti. Insomma, si cercavano vie alternative al petrolio.
La via alternativa venne vista essenzialmente nell’energia atomica, e , alcuni paesi, come la Germania, la Francia, misero in atto la costruzione di centrali nucleari. Con l’incidente di Chernobyl, il 26 aprile 1986, l’umanità assiste alle conseguenze vere e proprie di un incidente nucleare su scala globale.
Dunque, se i paesi arabi e altri paesi produttori vendevano ad alti prezzi il gas naturale, i paesi europei occidentali vendevano ad un prezzo ugualmente caro i prodotti tecnologici, ci si riferisce a sofisticate armi convenzionali di cui i paesi arabi avevano bisogno.
La crisi energetica non è finita, ma ha assunto aspetti differenti. L’entrata in funzione in diverse nazioni delle centrali nucleari ha ridotto il bisogno dei prodotti energetici convenzionali.
In una centrale nucleare viene utilizzata l’energia scaturita da un reattore nucleare mediante fissione, cioè la rottura del nucleo dell’atomo , così da produrre una notevole quantità di energia.
La discussione sulla sicurezza delle centrali nucleari a fissione nucleare torna ad essere un importante tema in agenda della comunità scientifica internazionale e dei governi, specie a seguito del grave disastro nucleare alla centrale atomica di Fukushima , nel non troppo lontano 2011.