Saviano: "La più grande economia del pianeta è il narcotraffico"
Saviano era a Bari, Valentina era a Bari, SenzaBarcode racconta Saviano.
“A volte sembra che io sia un mitomane: racconto storie inverosimili, ma la realtà supera la fantasia. E’ un’economia che vale 400 miliardi di dollari l’anno.
E’ la più grande economia del pianeta”. E’ il narcotraffico.
Roberto Saviano ne ha fatto il protagonista del suo nuovo libro Zero, Zero, Zero,(recensito da Alessia) l’atteso romanzo sulla cocaina, edito da Feltrinelli, destinato a diventare best seller mondiale. Sulla copertina tre piste di polvere bianca, su un fondo nero brillante.
Saviano è arrivato a Bari a presentare il suo libro. “Questa città mi accoglie sempre come se fosse mia”. La fila di gente fuori dalla Feltrinelli dimostra che è vero. C’è chi aspetta per quattro ore, chi prenderà un treno notturno per tornare a Foggia, a Lecce. In 400 riescono ad entrare, per gli altri c’è il maxischermo all’esterno. Bisogna aspettare i controlli, rispettare le misure di sicurezza, mostrare le borse, mettersi in fila, aspettare pazientemente il proprio turno per trovare un posto tra gli scaffali o stringergli la mano e farsi autografare il libro. Circondato dagli uomini della scorta da quando aveva 26 anni, oggi ne ha 33. Da quando la camorra ha fatto sapere che vuole farlo fuori dopo aver scritto un libro divenuto celebre: Gomorra. Auto blindate, carabinieri h 24, il Viminale decide quello che può fare. Sono 38 mila le ore trascorse con i carabinieri della sua scorta a cui dedica Zero, zero, zero: “Alle ore trascorse insieme e a quelle che trascorreremo ancora. Ovunque”.
Sette anni dopo Gomorra, Saviano pubblica la sua non fiction novel, ambientata in un mondo trasfigurato da una sostanza vietata che bisogna produrre, spostare, distribuire, vendere e che produce soldi come nessun’altra merce: la cocaina. Più della Shell, l’Apple al confronto è una bazzecola.
“La mafia ha le mani sul cemento, sulla grande distribuzione, ma quando ha bisogno di capitale liquido ha bisogno di cocaina”. La nuova forma di capitalismo è questa: è il narcocapitalismo.
“E’ la merce che domina il nostro tempo, come era il Petrolio per Pasolini”. Impossibile non parlare dei cartelli della coca messicani che fanno 50 – 60 mila morti. “Ma le cifre di guadagno sulla coca sono immense, per cui si giustifica la morte, anzi deve avvenire in modo plateale e feroce”. Los Zetas, una delle organizzazioni criminali messicane più forti uccidono dalle 7 alle 9: “Devono essere la prima notizia del telegiornale, tutti devono sapere”.
Saviano studia la cocaina: dove cresce, quando matura, come si essicca, quanto costa trasportarla, che profitto produce, chi la consuma: “La coca la sta usando chi è seduto accanto a te in treno e l’ha presa per svegliarsi, o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa. Se non è lui è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza. Se non è lui è il chirurgo che si sta svegliando ora per operare tua zia e con la coca riesce ad aprire anche sei persone in un giorno, o l’avvocato da cui devi andare per divorziare”. Chiunque, la coca è di massa, attorno a tutti. “Non li vedi? O sei cieco o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa uso sei tu”. Milano è capitale d’Europa per il consumo di cocaina. Segue Londra.
“La cocaina non riesce a far paura fisicamente. Quando descrivo quella di ottima qualità sono cosciente di favorire la domanda”. E’ la Zero, zero, zero, quella di ottima qualità, come la farina migliore.