Politica

Elezione del Presidente della Repubblica: come si vota – i candidati

18 Aprile – La presidente della Camera Laura Boldrini ha convocato per le ore 10.00 il Parlamento in seduta comune per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.

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Come si vota – Saranno i 630 deputati, i 315 senatori, gli attuali 4 senatori a vita e i 58 delegati regionali ad eleggere il nuovo inquilino del Colle. Riuniti in seduta comune, i Grandi Elettori voteranno per scrutinio segreto, depositando nell’urna il nome del candidato scritto su una scheda. Per decretare il nome servono 672 voti, vale a dire la maggioranza dei 2/3 dell’assemblea nei primi tre scrutini, dopo il terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta di 504 voti. Nel caso in cui il Parlamento non raggiungesse un risultato nella prima votazione, si andrà avanti con due votazioni al giorno anche nelle giornate di Sabato e Domenica. Secondo l’articolo 84 della Costituzione può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto i cinquanta anni d’età e goda di diritti politici e civili; qualsiasi altra carica diventa incompatibile con l’ufficio di Presidente della Repubblica.

I candidati

Pd – Pdl – Pierluigi Bersani ha annunciato la candidatura di Franco Marini a capo dello Stato. Presidente del Senato dal 2006 al 2008, ex segretario della Cisl, Marini potrebbe ricevere l’approvazione del Pdl di Berlusconi e di Scelta Civica. Nella riunione dei gruppi del Pd Bersani ha ribadito a tal proposito l’urgenza di trovare la convergenza su un candidato con capacità ed esperienza:

“Marini sarà in grado di assicurare convergenza delle forze di centrodestra e centrosinistra, ha un profilo per essere percepito con un tratto sociale e popolare. È una personalità di esperienza con carattere di reggere le onde e con radici nel mondo del lavoro”

M5S – Milena Gabanelli, che ha raccolto il maggior numero di preferenze nelle votazioni on line degli iscritti al Movimento 5 Stelle, ha rinunciato alla candidatura al Colle,  continuerà a fare il suo lavoro di giornalista – ha fatto sapere in una lettere al Corriere –  nella convinzione di poter cambiare le cose solo in questo modo.

Allo stesso modo il fondatore di Emergency Gino Strada, secondo nome delle Quirinarie, mettendo al primo posto l’impegno e la cura per i più bisognosi, ha preferito declinare l’invito alla candidatura per favorire il 3°classificato delle votazioni Stefano Rodotà. Docente di giurisprudenza, ex radicale e primo presidente garante dell’autorità della privacy, Rodotà è stato raggiunto al telefono da Beppe Grillo che ha poi twettato la decisione del costituzionalista di candidarsi al Colle.

Finisce l’era di Napolitano al Quirinale

Undicesimo presidente della Repubblica, in carica dal 15 maggio 2006, durante il suo settennato Napolitano ha visto sfilare a palazzo Chigi Romano Prodi, Silvio Berlusconi e Mario Monti. E’ stato definito “il più politico dei Presidenti”, uomo del Pci, deputato, presidente della Camera, ministro dell’Interno, senatore a vita, chiamato ad interpretare le esigenze e gli interessi generali del paese, negli ultimi anni si è trovato a gestire una situazione sempre più delicata per l’incapacità dei partiti di affrontare la crisi, richiamando più volte all’ordine e al rispetto delle Istituzioni.

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