Recensione libro: Per Sempre di Susanna Tamaro
Il primo amore che diventa l’amore di una vita, il dolore di una perdita che scandisce i giorni con le domande che assillano la quotidianità di Matteo. Lui, che vive a contatto stretto con la natura, si interroga sui perché che hanno caratterizzato il suo percorso.
Da bambino curioso, a uomo solitario, combattuto tra il dolore e il bisogno di ricominciare. Nora, che con la sua gioia di vivere ha da sempre illuminato il suo cammino, da quando se n’è andata ha portato via con se una vita intera, lasciando alle sue spalle solo dolore, e vuoto. Un vuoto rimbombante, che porta agli estremi eccessi Matteo, che nell’alcool trova ristoro. Si concede alle donne solo per sfizio, un piccolo piacere in un mare di dolore. Si culla nell’amore di una donna che non ama, cercano dentro di se le risposte a domande mute. Uno squarcio di vita, vero e assoluto, un delicato romanzo che apre il cuore, dando voce ai pensieri più intimi dell’animo.
Un percorso nella vita di un uomo, dalla casa in campagna dei nonni, al catechismo che non capisce, a un padre troppo presente, a una morte improvvisa che ha cambiato quel Per sempre . E poi la scoperta della natura come ristoro, culla dell’uomo, cura per i mali più intimi. Un amore puro, senza confini, che obbliga il lettore a confrontarsi con quelle domande dure, e le risposte difficili da accettare. Delicato, vero e soprattutto umano: il romanzo della Tamaro arriva al cuore, riuscendo a far riflettere sugli aspetti della vita. Amore e morte, rassegnazione e rabbia, lotta per vivere e pace dei sensi, tutto questo è Per Sempre.
A distanza di 17 anni dalla pubblicazione di Va dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro è riuscita a far comprendere l’immensa vastità dell’animo umano, sulle difficoltà dei rapporti e l’amore che prevale sopra ogni cosa.