Cronaca

TARTASSATI.Dossier: le tasse più assurde che siamo costretti a pagare

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Tartassati. Dossier: le tasse più assurde che siamo costretti a pagare.

Se sei in cielo o sottoterra, se sei con i piedi per terra o se stai saltando, se sei in macchina o in bicicletta, se sei in autobus o in metropolitana, in mare o in montagna. C’e’ un’amica che ti accompagna sempre, a volte utilizzando anche le scusa piu’ assurde per esserci anche lì e chiedere il suo tributo. La nostra amica si chiama Tassa.

“Che disastro io mi maledico, ho scelto te, una tassa per amico” oggi probabilmente Battisti canterebbe così.

Per ascoltare Battisti e la musica in generale c’e’ una tassa da pagare ovviamente e iniziamo da questa: oltre ai diritti Siae che già conosciamo, bar e ristoranti pero’, nel caso(molto frequente) decidessero di trasmettere musica all’interno dei propri locali, devono pagare da 120 a 660 euro all’anno al Consorzio SCF.

“Andiamo al cinema e non ci pensiamo”. No, “il diritto erariale sui pubblici spettacoli” e’ il nome dato alla “Tassa sullo svago” che colpisce tutti gli spettacoli teatrali e cinematografici e tutte le feste in luoghi pubblici e privati. Da Luglio 2013 la tassa aumenterà per quanto riguarda il cinema, verrà applicato un aumento di un euro su ogni biglietto.

“Allora io non vado al cinema e me ne sto a casa a guardare la televisione”. Aspetta. Bussa alla porta il “canone Rai” ricade su tutti gli apparecchi atti o adattabili a ricevere radioaudizioni, anche se non se ne fruisce, e qui si arriva al paradossale: il Governo intende applicarla sulla bolletta elettrica, poichè avere la corrente viene intesa come “prova” del possesso di un televisore. Albergatori e negozianti devono pagare inoltre anche la tassa di concessione governativa di radio e tv.

La tassa colpisce tutti, morti, disabili, disoccupati, ricchi, poveri, tasse sul soggiorno di un cittadino italiano in una città italiana, anche tasse per pagare le tasse come i bolli, oppure tasse per dimostrare di aver pagato le tasse come i bolli sulle ricevute.

E se muore una persona nascono tre tasse:
“tassa sul defunto” 35 euro per il certificato Asl per la certificazione del decesso.
“tassa sulle ceneri” per chi ha deciso di farsi cremare dopo il decesso, circa 110 euro per imposte di bollo sulla domanda di affido personale delle ceneri, sull’autorizzazione e sulla domanda per disperderle.
“tassa sulla bara” 58 euro piu’ tre marche da bollo da 14,62 euro ai Comuni in cui e’ avvenuto il decesso.

Poi in sequenza rapida:
La tassa sull’ombra, che e’ carico dei proprietari di locali che intendono installare tende esterne per proteggere i clienti dal sole, occupazione di suolo pubblico secondo lo Stato.
La tassa sui gradini, a carico dei proprietari di abitazioni con scalini d’ingresso sulla pubblica via, e come devono entrare nella propria casa? Saltando?
Tassa sui tombini “canone ricongitorio”, imposta comunale su pozzetti, botole, tombini, griglie e qualsiasi altro manufatto su suolo pubblico.
Tassa sulla bandiera, per potere esporre il tricolore all’esterno dei locali.
Tassa per parlare, sui telefonini 5,16 euro dei contratti ad uso privato della Sim e 12,91 per i contratti aziendali.

In questo articolo abbiamo tralasciato per pietà le tasse sul carburante(su cui comunque paghiamo tra le altre, la tassa per la guerra d’Abissinia del 1935) e sull’assicurazione dell’automobile.

Pero’ voglio concludere con una chicca che ben pochi sanno, noi paghiamo l’Iva sull’Iva, clamoroso. E la paghiamo tutti ma proprio tutti. Si trova sulla bolletta della luce, all’imposta erariale di consumo (accisa) e l’addizionale erariale, applicate alla quantità di energia utilizzata, va aggiunta la prima Iva al10%, calcolata sul consumo (“quota energia”) e poi un’altra Iva calcolata questa volta sul totale comprensivo di “quota fissa” piu’ la “quota di potenza”, ed e’ cosi facendo che paghiamo anche l’Iva sull’Iva.

Moretto

Scrive su SenzaBarcode dalle origini. Redattore, imprenditore

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