Cronaca

Recensione film: Shutter Island

Recensione film: Shutter Island

Shutter Island è un film di Martin Scorsese, uscito nel 2010.

Il protagonista Edward Daniels (Leonardo Di Caprio) è una guardia federale inviata in un ospedale psichiatrico, l’Ashecliff Hospital, per cercare di dare una spiegazione alla misteriosa sparizione di una paziente, Rachel Solando. Ad aiutarlo nelle investigazioni ci sarà Chuck Aule (Mark Ruffalo).

Edward è un uomo tormentato, pieno di sofferenza per la tragica scomparsa della moglie, Dolores Chanal (Michelle Williams).

Andando avanti con le investigazioni emergono sempre più dubbi su Ashecliff. Sarà vero che i dottori sperimentano sui pazienti?  Io credo che Martin Scorsese con questo film si sia superato. Non che abbia mai messo in dubbio il suo genio, ma Shutter Island è un film spettacolare a tutti gli effetti.

Thriller psicologico, introspettivo ed emozionante al punto giusto. Ti tiene col fiato sospeso fino alla fine. Le performance degli attori sono decisamente di altissimo calibro, ma purtroppo nessuno di loro fu candidato agli Oscar di quell’anno. Leonardo Di Caprio è struggente, non posso aggettivarlo in nessun altro modo.

La migliore interpretazione, a parer mio, è quella di Michelle Williams. Non ha recitato un ruolo facile, quello è certo, ma ha saputo donare una dolcezza ad un soggetto così sfaccettato e pazzo che è difficile dimenticare. Shutter Island è un film per gli amanti dei colpi di scena e delle trame intrecciate, ma non è solo questo. E’ inquietante, quasi ansiogeno in alcuni passaggi, ma il modo in cui alcune scene rimangono dentro è degno della magia che solo uno come Scorsese poteva creare.  

 Sì anche quelli e naturalmente i ricordi, i sogni. Lo sapeva che la parola trauma viene dal greco, vuol dire ferita. E qual è la parola tedesca per sogno? Traum, ein traum. Le ferite possono creare mostri, e lei, lei ha tante ferite, agente. E non è d’accordo che quando uno vede un mostro… lo deve fermare?

 Un film che deve essere visto, assolutamente.   

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