Comunicare e non fiducia. Ma non è così semplice
Perché comunicare è il minimo comune divisore. Sulla comunicazione si costruisce tutto. La base di ogni rapporto è la comunicazione, non la fiducia. Posso fidarmi ciecamente di qualcuno, ma se poi non c’è interazione, la fiducia risulta inutile. E’ bello comunicare. Far sapere agli altri il proprio pensiero, trasmettere un messaggio che parte da un punto ed arriva ad un altro, tramite un mezzo. Ciao anni di studi, siete appena stati riassunti in una frase. Ma non è così semplice.
La comunicazione è troppo: sopravvalutata o sottovalutata. Inflazionata o derisa. Usata o inibita. Da alcuni dottoroni non viene neppure considerata una scienza esatta, è vista come una bazzecola, una quisquilia. Eppure, cosa c’è di più esatto e preciso della comunicazione? Ottimizzo i tempi, se so comunicare. Sì, perché non mi è necessario spiegare uno stesso concetto più volte, magari usando paragoni o metafore. Mi basta spiegarlo una volta, e il mio interlocutore avrà soddisfatto la sua curiosità. Sarò stata esaustiva. Posso convincere un buon numero di persone, se so comunicare bene. Le campagne elettorali mi sembrano un ottimo esempio. Vendo il mio prodotto, se sono in grado di costruirgli un’ immagine invidiabile intorno. Ma non solo al prodotto, intorno a tutto quello che c’è al prodotto. L’ azienda, le persone, i metodi usati per produrlo. Nessun elemento è trascurabile, al giorno d’ oggi.
Oh, che meraviglia se in questo mondo tutti sapessero comunicare! Niente più incomprensioni, niente più battibecchi, niente più storielle divertenti simili ad “Andiamo?” “Hai detto ti amo?”, niente più genti che se la tirano perché sanno mettere al posto giusto nella frase il termine “desueto“. Ma, nel contempo, alcuni professionisti si troverebbero senza lavoro: gli avvocati e i costruttori d’armi, per dire i primi che mi vengono in mente. Già, niente più incomprensioni implica niente più litigi. Quindi l’avvocato per divorziare non ci servirà. E nemmeno la beretta per far spaventare quel tizio che sta entrando nel nostro giardino.
Frasi come “non capisci niente” sparirebbero dall’uso comune. Che bello, sarebbe. Invece, nell’era della comunicazione, stiamo tutti a prenderla in giro, dimenticandoci che ha inventato anche nuovi posti di lavoro.
Ingrati che non siamo altro!