Matteo Renzi alla riscossa, Grillini defilati in riunione top secret
Irrompe Matteo Renzi e apre al Pdl, invitando il Partito Democratico a non “vivacchiare” ma ad avanzare una proposta di governo forte, dialogando con chi ha i numeri, in questo caso il Pdl, ed evitando di continuare ad elemosinare consensi dai Grillini che, a suo dire, hanno dato prova della loro arroganza, “umiliando” il segretario di partito Bersani in diretta streaming. Incalza il sindaco di Firenze sotto l’assedio dei giornalisti:
“Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti. Io ho tutto l’interesse a votare subito. Ma l’importante è decidersi”.
Renzi critica chi punta a prendere tempo per eleggere un Capo dello Stato che ci dia più facilmente l’incarico di fare il nuovo governo ed invita i partiti a prendere decisioni, ironizzando sul fatto che anche la Chiesa è riuscita a far prima della politica. Precisa Matteo Renzi che l’accordo con il Pdl non è l’unica strada da percorrere, ma l’alternativa “larghe intese o subito al voto” è sicuramente lo stesso mantra ripetuto ossessivamente da Berlusconi e compagni nelle ultime settimane. Scatta infatti il compiacimento del Pdl per le parole dell’outsider Renzi, Maurizio Gasparri riconosce un atto di realismo nel sostenere che o ci si accorda o si va alle elezioni, mentre Davide Zoggia dalla segreteria nazionale del Pd esprime il disappunto del partito, precisando che i Democratici continueranno a sostenere con fiducia la proposta di un governo di cambiamento sostenuta da Bersani.
Se Pd e Pdl grondano dichiarazioni, i Grillini si defilano per risolvere i dissidi interni al movimento. Sconosciuti luogo e tempi dell’incontro, Beppe Grillo riunirà domani i suoi parlamentari per cercare di sanare le schermaglie che sembrano più accentuate e frequenti nella Camera dei deputati. Bandita la diretta streaming, il monito partito dal blog di Beppe Grillo: “chi voleva intese con il Pd ha sbagliato a votarci”, freddando così il capogruppo al Senato Vito Crimi, che in un post su Facebook aveva dichiarato:“ meglio un governo Bersani senza fiducia per gli affari ordinari che una prorogatio di Monti” (riferendosi ai lavori della commissione dei 10 saggi), può comunque darci un’idea dei toni dell’incontro top secret a 5 stelle.