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Corea: Cresce la tensione al 38° parallelo

Cresce la tensione al 38° parallelo

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Le ultime notizie aggiornate riferiscono che l’esercito nordcoreano ha collocato un altro missile a media gittata sulle coste orientali della penisola in aggiunta a quello che aveva già schierato, non è ben chiaro se si tratti di un test, ma le recenti minacce di Pyongyang lasciano aperte tutte le ipotesi.

I due missili Musudan sono stati prima trasferiti in treno e poi sistemati su rampe mobili in una località non ben precisata. La notizia è stata data dall’agenzia Yonap la quale, citando fonti militari dell’esercito sudcoreano, afferma che l’ipotesi del lancio potrebbe essere imminente.
L’ex presidente cubano, Fidel Castro, esorta lo stato della Corea del Nord a fermare ogni possibile azione militare affermando che i danni che essa produrrebbe coinvolgerebbe circa il 70% dell’intera popolazione mondiale.
Intanto le diplomazie degli Stati Uniti, quella cinese e quella russa continuano nel tentativo di mediare con la Repubblica Popolare di Corea onde scongiurare un conflitto di cui non si possono prevedere le conseguenze non solo nell’area asiatica coinvolta, ma per tutto l’ordine mondiale, non dimentichiamo che si parla di minaccia atomica verso un paese come gli USA il quale possiede un arsenale nucleare di tutto rispetto ben superiore a quello di Pyongyang.

Intanto la Corea del Sud ha inviato due unità navali per sorvegliare il Mare del Giappone e il Mar Giallo. I cacciatorpedinieri Aegis sono dotati di sistemi radar per la rivelazione e il contrasto anti missile.
Alcuni analisti affermano che l’iniziativa di Pyonyang sia solo una mossa propagandistica del ventottenne dittatore Kim Yong-un, ma sicuramente il raffozamento delle forze americane nell’area e lo schieramento cinese presso le frontiere, nonché la forte preoccupazione della Russia, tengono alta l’attenzione sulla vicenda considerando, inoltre, che la Corea del Nord ha invitato gli ambasciatori presenti nel suo territorio a lasciare le loro sedi.

Di sicuro una cosa: questa tensione sta già provocando i suoi danni, il fermo produttivo nel distretto di Kaensong sta mettendo in crisi le 123 aziende del Sud che avevano puntato sul Progetto di Cooperazione inter-coreano.
Anche se tutto, come speriamo, si dovesse risolvere in un bluff, queste vicende ci riportano indietro fino agli anni della crisi di Cuba, quando il pericolo di un conflitto nucleare teneva desta la preoccupazione del pianeta.

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