Recensione di: Il sexy club del cioccolato di Carol Matthews
Il sexy club del cioccolato
Ingredienti: prendiamo la dipendenza/ossessione di Becky Bloomwood per lo shopping e la convertiamo in droga da cioccolato, la uniamo alla figuracce fantozziane di Bridget Jones che non ha bisogno di presentazione e aggiungiamo l’obesità delle protagoniste dei romanzi di Jennifer Weiner -Brava a letto, Letto a tre piazze-. Mescoliamo bene il tutto e il risultato finale sarà Lombard del “Sexy club del cioccolato”.
La nostra donzella non sa guidare, non ha voglia di lavorare al punto da mandare all’aria tutti gli impieghi che le vengono offerti e il fulcro della sua esistenza consiste in due cose: la prima è l’abbuffarsi di dolci in una cioccolateria d’elitè londinese assieme alle sue tre amiche, Chantal, Nadia e Autumn, mentre sono alle prese con lagnanze e piagnistei; la seconda è ovviamente la caccia all’uomo, cosa che le riesce persino meglio delle scorpacciate.
Infatti sebbene Lucy sia grassa come una damigiana e abbia al posto delle guance due pomelli rossi stile Heidi, annovera una lunga serie di spasimanti, non brutti come lei, ma una via di mezzo tra Paul Newman e Alain Delon giovani ovviamente e con il loro conto in banca.
Il primo della fila è Aiden, il suo capo, bello al punto che in maniera ancora una volta originale è soprannominato Schianto, che le permette di non fare un accidente in ufficio dalla mattina alla sera senza mai licenziarla, ma che si fa persino rompere una gamba in una gara di go kart.
Poi c’è Jacob lo sfavillante ragazzo gigolò che per Lucy vorrebbe redimersi e per finire abbiamo Marcus, l’eterno fidanzato fedifrago (ma chi non lo sarebbe con una così), multi milionario, al punto che la descrizione della sua casa fa invidia al deposito di Zio Paperone, che non si sa come alla fine tende a preferirla alle altre proponendole il tanto agognato matrimonio da sogno con carrozza, cavallo bianco, proposta con diamante a venti carati, inginocchiato davanti ai colleghi d’ufficio verdi di invidia, compreso il disperato e azzoppato Aidan.
Ma veniamo alle co – protagoniste: Nadia, moglie e mamma alle prese con un marito a sua volta drogato, non di cioccolato, ma di gioco d’azzardo, Autumn, troppo imbranata per accorgersi della corte serrata che le rivolge il collega belloccio e che preferisce farsi maltrattare dal fratello drogato (questa volta di una droga vera, la cocaina) e Chantal, americana e riccona del gruppo, che a causa di un marito che non la desidera più sessualmente, in una pietosa imitazione della Samantha di Sex and the city, dà la caccia a tutto ciò che le passa davanti finendo per essere derubata dopo una scopata indimenticabile, stile Geena Davis/Brad Pitt in “Thelma & Louise.”
A tale proposito il piano imbastito dalle quattro eroine per recuperare il maltolto meriterebbe l’Oscar per la sceneggiatura originale. Per capirne la difficoltà sono stata costretta a dividere la scena in alcune microsequenze:
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La donna esce dall’ascensore con la testa tra le nuvole;
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La donna finisce addosso all’uomo che si trova all’uscita dall’ascensore;
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La donna, mentre si prodiga in mille scuse, mette con disinvoltura la mano in tasca all’uomo per portargli via la legittima e se ne va facendo marameo.
E’ esilarante constatare che il recupero della refurtiva è l’unico episodio in cui sarebbe d’obbligo una figuraccia della maldestra Lucy, ma in questo caso si trasforma in un incrocio tra Arsenio Lupin e Mani di fata.
Si tratta però di una breve parentesi, perché il resto è un’imbarazzante carrellata di comiche al termine della quale il lettore sfinito non può che chiedersi: come andrà a finire?
Se pensa però di riprendere fiato, si sbaglia alla grande, perché i nodi della trama vengono sciolti dopo una serie di eventi anche questi degni da Oscar:
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il fratello di Autumn decide che diventerà buono
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il marito di Nadia decide che diventerà buono
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la ninfomane Chantal decide che diventerà buona.
E Lucy ce la vogliamo dimenticare: chi sceglierà: Marcus, Jason o Aiden? A voi la soluzione del dilemma.
Aiden? A voi la soluzione del dilemma.