Io NON dimentico! mafia, mafiosi ed altri demoni
Primo giorno di primavera, primo giorno di rinascita, quale data migliore per festeggiare l’impegno contro la mafia e la memoria di tutte quelle vittime, note o meno, che per mano di questo cancro hanno perso la vita.
Negli anni mi sono accorta che l’idea di mafia varia a seconda della regione di provenienza dei miei interlocutori, nonché in base a quanto con mano si siano toccate le realtà “mafiose”.
C’è chi immagina i mafiosi con coppola e lupara, con baffi scuri, crocifissi d’oro appesi al collo, rolex al polso e con un forte accento meridionale -siciliano in primis, campano e calabrese poi-
Chi come me ha invece vissuto in una regione purtroppo nota alle cronache per gli illeciti commessi dalla ‘ndrangheta, sa bene che la mafia è qualcosa di molto più sottile, di molto più subdolo.
I mafiosi sono quelle persone che hanno sempre il sorriso sulla bocca, quelli che parlano e scherzano con chiunque, con modi affabili e simpatici. Sono quelli sempre disposti ad offrirti il caffè al bar e a darti “una mano” in caso di bisogno.
La mafia, la ndrangheta, la camorra, non le vedi in mezzo alla strada, non esiste una casa -ed in questo, solo in questo, Dell’Utri aveva detto bene– o un indirizzo in cui entri e dici: ” qui c’è la mafia?“.
La mafia in territori come quello calabrese si vede nei piccoli gesti, si vede nel rispetto della gente, disposta a farsi da parte mentre, per esempio, si è in fila al supermercato per far passare la “matrona” di turno, si vede nelle riverenze del “cittadino comune” e nella prepotenza implicita ed esplicita di chi il potere lo detiene.
La mafia si mostra nelle campagne elettorali, si mostra nelle aule comunali, nei permessi concessi a chi non avrebbe diritto neanche alla libertà.
La mafia la vedi nel commercio, non solo nel pizzo da pagare, ma nei conti non saldati ai commercianti, nelle spese fatte gratis, nell’imposizione dei fornitori.
Nei territori mafiosi l’odore del mafioso coincide con quello del fumo… delle attività commerciali, dei lidi, delle auto o addirittura delle case bruciate a chi, a questi beceri ricatti, non vuole sottostare.
La mafia, in tutta Italia, ha il rumore del silenzio dello Stato, ha la voce di quelle gente che vede, che sa, che subisce, ma che non si ribella, che sta zitta, perché comunque non trova appoggio nelle istituzioni o ancor peggio perché “è così che funziona qui“. Ha il viso di tutti quei politici che per far carriera accettano l’appoggio di questa gente di merda (ed il termine non è troppo forte, ve lo assicuro) e sono disposti ad uccidere il proprio territorio in cambio di soldi e di gloria!
La mafia la vedi quando, come ora, fai ricerche sui maggiori quotidiani regionali, e non trovi che un trafiletto – in alcuni neanche quello- sulla giornata della memoria.
Vorrei tanto dire che le cose stanno cambiando, che la situazione pian piano migliorerà, ma la verità è che questo potrà accadere solo quando lo Stato prenderà seri e reali provvedimenti contro ogni mafia! Quando non esisterà più la prescrizione per reati mafiosi, anche si trattasse “solo” di collusione, quando al politico appoggiato dalla mafia verrà vietato l’ingresso in qualsiasi edificio pubblico, quando al mafioso arrestato verrà fatto pagare non solo quello di cui si è appropriato, ma anche la responsabilità civile per aver avvelenato e distrutto il territorio in cui vive e “lavora”. Quando chi denuncia sarà tutelato, ma davvero, e non sarà costretto a vivere – lui- in isolamento forzato. Le cose cambieranno quando a far da scorta a chi non abbassa la testa non saranno i poliziotti che per poco più di 1.000 euro al mese rischiano ogni giorno la pelle, ma i vicini di casa, i concittadini. Quando saremo noi lo scudo umano contro i mafiosi, allora sì che l’Italia cambierà sul serio.
Da calabrese devo ammettere che non è mai facile non “mischiarsi” con questa gente. Ma io ho sempre pensato che è meglio poter continuare a guardarsi allo specchio, anche quando il volto è ceruleo, che vivere con la schiena spezzata e gli occhi bassi.
La mafia è come una goccia d’olio in una bottiglia d’acqua… galleggia e si allarga… ed è stupido pensare che gli interessi economici dei mafiosi si limitino al centro-sud Italia, la ricchezza è sempre stata al nord.
Non si pensi che la mafia ci sia arrivata solo ora…