Laura Boldrini, Donna. Analisi di un discorso (parte II)
Da “Laura Boldrini, Donna. Analisi di un discorso (parte I)”Ā
Ā«In Parlamento sono stati scritti dei diritti costruiti fuori da qui e che hanno liberato l’Italia e gli italiani dal fascismo. Ricordiamo il sacrificio di chi ĆØ morto per le istituzioni e dei morti per la mafia, che oggi vengono ricordati a FirenzeĀ».Ā
Antifascista! esplicitamente contro la mafia, garante dei diritti e, come si vedrĆ alla fine, amante e garante della Costituzione italiana. Non ĆØ cosƬ scontato in un Paese che ha permesso a partiti come laĀ Lega Nord di governare, a gente comeĀ La Russa di effettuare intervisteĀ da ministro con il busto di Mussolini sulla scrivania ed a persone comeĀ Dell’Utri di stare in parlamentoĀ e nel partito di punta dell’allora maggioranza.
Ā«Molto dobbiamo anche al sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta. Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignitĆ alla nostra istituzione che sta per riprendere la centralitĆ del suo ruoloĀ».Ā
Di sinistra, assolutamente, ma contro ogni forma di terrorismo! E qui il ricordoĀ di Aldo MoroĀ ed implicitamente di tutto il terrore di quegli anni provocato dalle BR.
Ā«Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Il nostro lavoro sarĆ trasparente, anche in una scelta di sobrietĆ che dobbiamo agli italianiĀ».Ā
Questa frase, meravigliosa, credo si commenti da sola. Cambiamento, vero, reale, non urlato, non informatizzato! La politica deve ritornare alla sobrietĆ e alla bellezza di un tempo.Ā E qui rivedo tanto Berlinguer.
Ā«SarĆ², la presidente di tutti, a partirte da chi non mi ha votato, ruolo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il PaeseĀ».
Di tutti e per tutti
Ā«L’Italia ĆØ Paese fondatore dell’Unione europea, dobbiamo lavorare nel solco del cammino tracciato da Altiero Spinelli. Lavoriamo perchĆ© l’Europa torni ad essere un grande sogno, un luogo della libertĆ , della fraternitĆ e della pace. Anche i protagonisti della vita religiosa ci spingono a fare di piĆ¹, per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo pontefice, venuto emblematicamente “dalla fine del mondo”Ā».Ā
L’Europa, tanto odiata da alcuni italiani, che hanno dimenticato che siamo stati noi a crearla e volerla!
Ā«Un saluto anche alle istituzioni internazionali e – permettetemi – anche un pensiero per i molti, troppi volti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisceĀ».
Non dimentica il “suo” popolo, quello degli emarginati, dei rifugiati!
Ā«La politica deve tornare ad essere una speranza, una passioneĀ».
Berlinguer… e mi si rallegra il cuore!
Buon lavoro caro Laura!