L'Egitto combatte la crisi affittando le piramidi!
Alessandro Manzoni – Cinque Maggio. Nel verso 25 scrisse: “Dalle Alpi alle Piramidi“.
Se Manzoni fosse stato Nostradamus si sarebbe parlato di profezia. Voyager gli dedicherebbe un’intera puntata su un solo verso.
Ma qui non è profezia, qui si tratta di un argomento che unisce tutti, “Dalle Alpi alle Piramidi”, la crisi.
La crisi è spesso colpevole di portare la mente a possibili folli decisioni. L’Egitto infatti per far fronte a un debito nazionale ormai incontrollabile, starebbe prendendo in esame l’idea di “subaffittare” i propri tesori archeologici come se fossero case.
Sui cartoncini arancioni con la scritta “Affittasi” leggeremmo: “Affittasi tre piramidi a Giza buono stato, compreso di: Sfinge,da ristrutturare, numero 2 templi ad Abu Simbel e a Luxor. Per contatti rivolgersi al Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto”
Bufala da internet? Una di quelle “robe simpatiche” che circolano sul web? No. Pronta, lesta e puntuale la conferma di Adel Abdel Sattar, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, che in un’intervista all’emittente televisiva ONTV ha parlato di questa proposta avanzata dal governo.
Entriamo nello specifico del contratto di affitto, contratto per cinque anni, chi fosse interessato deve prendere l’intero “pacchetto” non può affittare soltanto una piramide, deve prendersi anche i templi.
“Posso affittare solo la cripta della piramide di Cheope?” “No, devi affittare tutto, anche la Sfinge”.
Ci rendiamo conto che stiamo parlando dei reperti archeologici di maggiore importanza mai esistiti sul nostro Pianeta, una delle sette meraviglie del mondo?
Si sta vendendo, anzi affittando, la storia. I simboli del passato, della crescita evolutiva dell’uomo, del suo concetto di aldilà, astrologia, fede.
Impossibile quantificarne il valore. No, intervengono dall’Egitto, l’interessato deve sborsare “solo” 200 miliardi di dollari, questo il prezzo fissato dal Consiglio Supremo delle Antichità dell’Egitto. E si è già fatto avanti il Qatar, interessato all’offerta, se il contratto andasse in porto l’acquirente ha il diritto di totale gestione delle Piramidi, Sfinge e i due templi. Monopolizzando così facendo l’intero turismo egiziano e portando gli introiti derivanti nelle tasche di privati.
Bisognerebbe leggere più spesso Manzoni per capire il nostro mondo odierno, prima che affittino anche le sue poesie.