In difesa degli animali, brevi ma intense considerazioni
In difesa degli animali, brevi ma intense considerazioni.
Sono in tanti a dire che amano gli animali, cani in special modo, ma anche gatti e cavalli, simpatia per i somarelli e qualche volta anche per i topolini buffi, ma per galline, mucche, maiali e scarafaggi nessuna pietà.
Essi sono cibo oppure immondi esseri del nostro inconscio primitivo. Però se volessimo guardare le cose come sono, forse ci renderemmo conto di quanto siamo egoisti nei loro confronti: li teniamo segregati dentro appartamenti e decidiamo noi quando possono uscire, magari con un collare a ‘strozzo’ per limitare ancora di più la loro libertà di esuberanza. Li annichiliamo nella nostra convinzione di fargli del bene, perché tornati a casa, una ciotola d’acqua e un po di cibo li fanno contenti. Povere bestie, fanno le feste al secondino per non avere botte.
Personalmente sono per la libertà di tutti e considero che alcuni di questi animali vengano sfruttati in maniera indecente: allevati in cattività, che già il termine ha un significato di prigionia.
Torturati. Sezionati anche da vivi, il morso tra le mascelle e speroni nelle costole, bardati come pagliacci e magari con i paraocchi. E’ così incantevole invece vederli liberi e selvaggi nella loro natura, in quei piccoli spazi di natura che gli abbiamo lasciato, sarebbe solo quello che dovrebbe farceli amare. Ci sono decisioni facili e impulsive, altre difficili e drammatiche che vanno ponderate. Ricordo la frase di una vecchia che mi raccontò mio padre:
se vuoi bene agli animali, lasciali liberi
e s’incazzava con le persone che buttavano cartocci di lische per i gatti nei cortili dei palazzi. Diceva:
così non sapranno più come cacciare i topi
Che stupido! Nonostante tutto ci sono cascato pure io e ho portato diverse volte un cane a casa, e non solamente quando ero piccolo, innamorato di quel batuffolo di pelo! Da grande e mi sono reso conto semplicemente di una cosa: ognuno nel suo regno senza guerre. Mai dargli del cibo per accattivarseli; avete mai visto voi un lupo che vi offre un osso per fare amicizia? Vi guarda in tralice, mette la coda tra le zampe e se ne va, voi non avete un odore che gli piace, a lui piacciono le praterie, i boschi, la magica luce della luna che lo ispira a cantare.
Io, libero, vorrei cantare con lui.