Verso Piazza San Pietro, verso l'apertura del Conclave
12 Marzo 2013, ore 9, uscita Ottaviano metropolitana linea A. è ancora aperta, oltre le mie migliori aspettative.
La gente, però, comincia ad accalcarsi. Primo giorno di conclave, ancor prima della fumata gialla, c’è da aspettarsi che, tra meno di venti minuti, Via Ottaviano, che ci porterà tra le colonne della Piazza, sotto l’occhio del mondo, sia una distesa di teste sopra ad abiti d’ogni sorta. Tuniche, sai, sandali, stivali… E ancora, le lingue che si sentono forniscono lo spaccato di un mondo che, probabilmente, si ha solo durante un evento del genere, un evento mondiale.
Ore 10. San Pietro è violata e presa, come alla presa della Bastiglia c’è chi esulta, sospira e sorride per la vittoria. Impalcature ovunque, segno che un conclave ora nessuno se lo aspettava, e impalcature appena costruite dove alloggiano decine di telecamere e giornalisti, il giro del mondo passa di qui.
Ore 10.30. Sono seduta a terra e mi preparo sul nuovo pezzo, Grazia è in giro per la Piazza a cercare il camino della stufa per la prossima fumata. Su un sanpietrino vedo una goccia, poi un’altra e un’altra ancora, la pioggia è arrivata; il fuggi fuggi generale inizia a scremare i fedeli, dai semplici curiosi. Noi rimaniamo.
Da Piazza San Pietro, Sheyla e Grazia a voi!