La data del Conclave, Toto Papa e i bambini abusati
Marzo 2013, odissea negli spazi. Spazi vuoti o quasi, insomma… spazi intesi come “cadreghe” che attendono l’accomodarsi del prescelto. In questione ora è la sedia gestatoria, il trono del Papa, quello che viene portato a spalla per essere “ammirato meglio”.
Dal 28 febbraio, l’ormai, Papa Emerito Benedetto XVI ha abbandonato Sede, Piazza, finestra e scarpe rosse -simbolo di martirio, non moda papale come ho letto in qualche pessimo articolo– Il peso degli anni? della malattia? del mandato? di Vatileaks? dello Ior+Mps? (ho il vizio della FantaPoliticaEconomica) fatto sta che dobbiamo attendere il conclave e le fumate; ma è tutt’altro che facile.
Ancora dovevano essere spediti “gli inviti” e neppure erano pronti gli abiti papali, ma già si parlava del “papabile” O’Brien che, però, si dimette il 25 febbraio. Lombardi dichiara che le dimissioni erano decise da tempo e lo stesso O’Brien, che lascia a malincuore, dice di farlo perché le troppe voci e accuse sulla sua “presunta” condotta sessuale inappropriata, avrebbero distolto l’attenzione dal conclave. Il 26 febbraio -24 ore per pensare si concedono a tutti- O’Brien ammette e chiede perdono dichiarando: “Chiedo scusa a quanti ho offeso”, ha aggiunto, “alla Chiesa e agli scozzesi”. Niente gestatoria, scarpe rosse e corredo.
Ieri, 7 marzo 2013, a Roma erano ormai giunti tutti i 115 elettori. L’ultimo ad arrivare il vietnamita Jean Baptiste Pham Minn-Man, moltissimi quelli iscritti a parlare e il tempo a loro disposizione è stato ridotto, parrebbe solo di 5 minuti. Nessuno parla, solo Lombardi rilascia dichiarazioni sporadiche: una è “comincia a delinearsi il profilo del futuro pontefice”. Nessuno parla o rilascia dichiarazione, dall’interno verso l’esterno, ma fuori ci sono tante congetture, per non parlare del “TotoPapa” che impazza: per gli irlandesi di Paddy Power sarà un Papa nero. Il favorito è Francis Arinze, a seguire Peter Turkson e Marc Ouellet. Per la casa di scommesse Ladbrokes invece danno per favorito il cardinale Turkson (3 a 1), seguito da Arinze (7 a 2) e da Ouellet (4 a 1). Ma tra le primissime file anche il “nostro” Angelo Scola di Milano e il brasiliano Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo. Una lista di 12 non papabili stilata dalla Snap: Norberto Rivera Carrera (Messico), Oscar Rodriguez Maradiaga (Honduras), Timothy Dolan (New York), Angelo Scola (Italia), George Pell (Australia), Dominik Duka (Rep. Ceca), Tarcisio Bertone (Italia), Donald Wuerl (Washington D. C.), Marc Ouellet (Quebec Canada), Sean O’Malley (Boston), Leonardo Sandri (Argentina), Peter Turkson (Ghana). I motivi? per rispetto alle vittime di abusi sessuali, soprattutto bambini, da parte di esponenti del clero; per inciso, Snap è l’acronimo di Survivor Network of those Abused by Priests.
Ma padre Lombardi oggi ha detto: “E’ possibile che nella congregazione del pomeriggio venga effettuata la votazione per l’inizio del Conclave. Poco dopo le 19 si conoscerà il giorno e quindi noi siamo fiduciosi -come Benedetto XVI- e ci aspettiamo di avere un Papa per la Domenica delle Palme”. Lombardi, alla fine della conferenza stampa ha aggiunto “Vi prego di non telefonarmi tutti insieme alle 19, altrimenti non riesco a mandare il messaggio…” Io non ho il suo numero e quindi ho atteso la notizia dell’Ansa:
L’ottava Congregazione Generale del Collegio dei Cardinali ha deciso che il Conclave per l’elezione del Papa inizierà martedì 12 marzo 2013. Lo rende noto un comunicato della sala stampa della Santa sede. Al mattino nella Basilica di S. Pietro sarà celebrata la Messa “pro eligendo Pontifice” e nel pomeriggio l’ingresso dei cardinali in Conclave.
Il tempo dell’attesa l’ho impiegato pensando alle parole di David Clohessy direttore dell’associazione Snap
“Per la nostra organizzazione nessun insider del Vaticano ha davvero la volontà di cambiare veramente la Curia, così come in nessun altro luogo della Chiesa”. Alcuni dei prelati che fanno parte della lista nera sono considerati da alcuni cattolici come ‘riformatori’. Noi ovviamente non siamo d’accordo”, afferma Clohessy. “La maggior parte hanno meritato un posto in questa lista per quel che hanno fatto. Alcuni, tuttavia, sono sulla lista per quello che hanno detto. Noi dello Snap diciamo spesso che ‘le azioni, non le parole, proteggono i bambini’.