Che sia famiglia per ogni bambino. Arcigay Vs Chiesa
La diversità da sempre porta con sé pregiudizi e discriminazioni, i “diversi” cambiano di volta in volta, ebrei, neri, rumeni ma il discorso non cambia mai. Alcune repressioni finiscono, altre iniziano.
Nel mondo classico esisteva la famiglia ma esisteva anche la cultura dell’omosessualità, con la modernità sono iniziati i problemi per la comunità Lgbt.
Adesso possiamo dire che la situazione è migliorata, ma il mondo è ancora diviso a metà. Secondo i dati di Amnesty International sono più di 80 i paesi nel mondo in cui amare una persona dello stesso sesso è reato. In ben otto di questi, Afghanistan Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Quatar, Sudan Yemen, c’è la pena di morte -sperando che non diventino nove con l’Uganda di cui abbiamo già parlato-.
In Cina gli omosessuali non se la vedono bene, sono usciti dall’elenco dei malati mentali solo nel 2001, mentre in tutti i paesi islamici la Sharia dice che sono “nemici di Allah“. Anche in Europa dell’Est la comunità lgbt ha molto problemi, ma, fortunatamente, le pene sono meno severe. Di contro sono molti i paesi che, sopratutto nell’ultimo anno, hanno reso validi i cosidetti “matrimoni gay“, Washington, Maryland, Maine, Spagna, Francia, Portogallo, Albania, Argentina. In queste nazioni anche una coppia omosessuale è una famiglia di diritto.
E in Italia? In Italia fino a qualche tempo fa tentennavamo e non riuscivamo neppure a estendere la legge Mancino del 1993 che protegge “tutte le discriminazioni motivate da condizioni razziali, etiche, nazionali o religiose e tutte le minoranze” ma non gli omosessuali.
Forse qualcosa è cambiato, e se abbiamo fatto un passo avanti nel tema dei diritti dobbiamo ringraziare la Cassazione.
Eccovi la storia.
Un uomo islamico ha un figlio con un’italiana ma, come spesso succede, i due si lasciano e lei va a vivere con la compagna. L’affidamento fu accordato totalmente alla madre dalla Corte d’appello di Brescia e lui ha fatto ricorso, temendo “ripercussioni negative sul bambino” e citando l’articolo 29 della Costituzione sui “diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
Venerdì 11 Gennaio, la Cassazione ha detto no, “la famiglia gay non è dannosa per i figli“.
Il contrario si tratta di un preconcetto e non di un dato scientifico.
Diversissime le reazioni.
Per l’Arcigay la sentenza è storica e viene vista come un primo passo per una legge sul matrimonio omosessuale, e sulla parità dei diritti per tante famiglie che esistono di fatto ma non sono riconosciute.
Anche Paola Concia, deputato Pd, difende la sentenza citando molti studi oltreoceano che dimostrano la non dipendenza tra una normale crescita dei figli e l’orientamento sessuale dei genitori, l’unica cosa di cui necessitano è l’amore.
Maurizio Gasparri invece, presidente dei senatori del Pdl, vede la sentenza come un precente molto pericoloso e, a suo avviso, i giudici hanno violato la Costituzione perché in Italia non esiste l’affido a coppie omosessuali.
Durissima, infine, la condanna della Chiesa, “i bambini non sono una merce e non può essere il tribunale a decidere per il loro bene”.