Cronaca

Elezioni da rifare? Attendiamo il Tar del Lazio

urnaDi nuovo. Neppure due settimane sono trascorse, dalle tante chiacchierate elezioni 2013 e un’ennesima voce che dice, da rifare. E sembra che sia più di un allarme.

Qualche giorno fa vi avevamo parlato del ricorso accettato dal Tar -presentato però agli inizi di Gennaio da Radicali e Sel- che potrebbe riportare la Regione Lazio alle urne, in data 26 e 27 Maggio. Il problema era sorto con l’imposizione di Monti di ridurre i costi alle regioni, e il conseguente decreto emanato dalla Polverini, senza modificare l’ordinamento regionale, come avrebbe invece dovuto. Giovedì 7 Marzo la prima udienza pubblica e SenzaBarcode non mancherà di tenervi aggiornati.

Il nuovo allarme viene invece dalla lista civica Storace Presidente ed è accompagnato da un nuovo ricorso al Tar, una causa civile per danni e una causa civile per truffa. Il risultato sarebbe lo stesso: tornare alle urne.

Ma vediamo i fatti.

Si tratta dell’ennesimo caso di allarme lista civetta; ad essere incriminata è la Lega Centro, addirittura legata con lo stesso Storace, comparsa sulla scheda con un simbolo diverso da quello noto e la scritta Storace in evidenza. Accaparratasi ben 32 mila voti senza fare campagna elettorale, e ottenendo pochissime preferenze; secondo i candidati della lista “vera” avrebbero sottratto in modo fraudolento voti che sarebbero spettati a loro –conosciuti sul territorio– se gli elettori non fossero stati ingannati. A avvalorare il sospetto anche il fatto che la lista Lega Centro, non ha nessun candidato residente nel Lazio, molti sono conosciuti per truffe simili in Piemonte e non mancano i candidati ultraottantenni.

Qualcosa che non quadra? Sembra di sì, o almeno questo hanno pensato Antonio Paris, Luigi Abate, Pino Palmieri, Angelo Miele, Alessandro Casciani e Andrea Napoleoni della lista civica Storace Presidente che hanno chiesto l’accesso agli atti all’ufficio centrale della circoscrizione di Roma. Ieri mattina, nel corso di una conferenza, hanno spiegato così la loro richiesta.

Chi doveva controllare gli apparentamenti era il comitato elettorale, per questo vogliamo l’accesso agli atti per capire chi ha presentato questa lista, se essa è stata ricusata o riammessa.

Conferenza alla quale si notava l’assenza di Storace, i sei candidati, non si sono scomposti, la sua presenza non era prevista, affermano. Altre spiegazioni giungono da Roberto Buonasorte, responsabile dell’organizzazione de La Destra.

Gli amici della lista civica del presidente Storace fanno bene a chiedere controlli se hanno dubbi. Sbagliano se pensano di buttarla in caciara. Gli esponenti della lista civica che oggi hanno annunciato iniziative giudiziarie stiano attenti a non sbagliare obiettivo. Anche perché in alcuni casi non demmo retta ai giornali che li davano in predicato di candidatura con un’altra coalizione. Se non si prendono voti, prima fare autocritica e poi alzare l’indice contro altri -ricordandosi di non sparare contro chi ha offerto l’opportunità di competere che non era obbligatoria- Comunque in genere Storace va solo alle conferenze stampa che concorda su tempi e contenuti.

Adesso non ci resta che attendere la sentenza del Tar che arriverà nella giornata di domani.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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