L'ingovernabilità come regressione culturale
Ingovernabilità: leggo questa parola, oggi, alla luce dei risultati elettorali, e la sento risuonare dentro di me come una “catastrofe”. Perché? Perché come ormai da qualche tempo i più attenti avevano previsto, il vero problema è che stiamo vivendo una vera e propria regressione culturale.
Siamo un popolo che non si conosce, un’Italia che non sa cosa vuole, la grande rappresentante dell’oggettivo declino della civiltà occidentale, è così, è inutile che ci prendiamo in giro, il caos di oggi sarà il caos di domani e più aumenterà la regressione culturale, più aumenterà l’amnesia dell’Italia e Berlusconi continuerà ad essere votato!
I Numeri sono questi: Pd-Sel 31,6%, Pdl-Lega 30,7%, M5S 23,8%, Monti 9,14%. Numeri che vogliono dire ingovernabilità, questa brutta parola che di sicuro non porterà nulla di buono.
Un’altra parola che aleggia nell’aria pesante di oggi è “coalizione”, altro fatto strano, perché davvero c’era bisogno di arrivare alle elezioni per capire che la coalizione era una delle possibili soluzioni che, forse, avrebbe potuto evitare lo scenario dell’Ingovernabilità?
Probabilmente andremo a votare di nuovo, a breve, e scommetto che fino a quando Silvio non restituirà anche il cervello a chi l’ha votato la situazione, non cambierà!