Politica

Cinema a luci rotte

600_sydAlcuni film ti cambiano la vita. Così si dice.
In effetti Titanic l’ha cambiata, a tutti. Dopo la sua uscita ci siamo ritrovati invasi da Celine Dion!
Siamo stati violentati da quel pezzo in tutti i luoghi, in tutti i momenti, sembrava che ogni occasione fosse buona, che non fosse mai stata scritto altro. Eri al supermercato e My hearth will go on ti spingeva il carrello, dal dentista e l’anestesia non serviva più, addirittura tua nonna sembrava aver dimenticato il perché le volessi bene.
Forse ho fatto un esempio estremo, ma credo sia questo a cambiare le vite, gli estremi, e non i film, né le colonne sonore.
Allora volgo le spalle ai film che incassano centinaia di milioni, mi infilo in un cinema a luci rotte, ovvero una di quelle sale sperdute, per lo più conosciute per i giovedì d’essai. Un cinema con il velluto delle poltrone strappate, sporco, ma poi nemmeno troppo; un cinema che non delude, che quando hai bisogno di vedere il film che cercavi lui c’è.
L’unica sala in città che che proietta l’ultimo lavoro di quel regista armeno di cui non frega niente a nessuno. Non sono snob, solo intollerante. Le centinaia di persone in fila davanti ai multisala mi danno il prurito.

Le colonne sonore non dovrebbero essere usate, ma ascoltate. Se accompagnano una scena senza perdere senso, allora la tua vita sta cambiando! In quel momento, non per sempre, ovvio, ma vi sembra poco?
Ne avessimo di momenti che cambiano, uno dopo l’altro, un seguirsi di colori, odori e sapori interminabili…
Mi viene in mente Somewhere, di Sofia Coppola. Un film lento, lentissimo, giusto. La Musica che lo accompagnava era tanta e ben scelta: dai Foo Fighters ai Police, Dai Phoenix a Brian Ferry passando per Paolo Jannacci! Oppure gli spaghetti western con le Musiche dei maestri Morricone o Trovaioli; o ancora i capolavori recenti di Wes Anderson, con una scelta musicale sempre adatta, incalzante..
Ma poi ancora The Departed con i cattivissimi Dropkick Murphys che fanno da contropeso a Waters, ai Beach Boys; o i psichedelici percorsi di Antonioni con Zabriskie Point.
Mi accorgo che parlare di cinema e Musica è troppo complicato, non per i gusti, per le scelte. Non sto addirittura citando i classici, e voi non sapete quanto amo i classici. Sono la cosa più importante di tutto, ed è così in tutte le arti, sono l’inizio, la bellezza, la ragione, la causa e la conseguenza, ciò a cui tutto si ispira. I troppo amati classici, magari a volte solo perché è così che deve essere.

Alla fine se si è scelto di usare queste due parole insieme: Colonna e Sonora, un motivo deve esserci; la forza che tiene su i piani sequenza, il pilastro della storia, il ciak al ciak.
Ah, dicevo dei cinema a luci rotte, io fossi in voi ci andrei più spesso, costa meno e non ti cambia la vita. Non tutta.

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