Cronaca

Quello che i media non dicono di San Remo

image_h_partbMarco Mengoni ha vinto il Festival di San Remo, uno dei festival più apprezzati degli ultimi anni.Sarà stata la crisi, sarà stata la temperatura prettamente invernale, ma in Italia questo è stato il Festival più seguito a livello televisivo, rispetto agli anni passati.
E bastava girare per San Remo per accorgersene.

Un calo delle presenze così elevato non si vedeva da diversi anni. E non è servito il glamour degli artisti a ravvivarlo. Ad esempio Boccelli, che si è fatto intervistare da radio RTL 102,5, quasi sulla pubblica piazza.
Semplicemente la gente ha preferito stare a casa. Per questo, forse, gli ascolti televisivi sono stati così alti. Solo l’ultimo giorno, la sera della premiazione finale, la piazza antistante l’Ariston era gremita di gente.
Più che altro curiosi o fan in cerca dell’ultimo autografo, o della foto col cellulare ad uno degli artisti del festival. E sì! Non era importante tanto la foto con l’artista di passaggio, quanto la possibilità di dire “io c’ero!”. E così è andato tutto il festival, dove i fortunati possessori dei biglietti d’ingresso, in barba al prezzo di un evento tra i più cari d’Italia, entravano in fila all’Ariston, sembrando loro stessi parte dello show.

Eppure la serata prima della finale c’era stato un vuoto di presenze. Tanto che i “butta-dentro dell’Ariston” erano andati a selezionare spettatori nei locali delle vie limitrofe. Non bisognava far vedere in TV il vuoto in platea e così bastava avere un abbigliamento decente ed essere sommariamente presentabili per avere un biglietto d’ingresso gratuito.
Logiche dello show business!
Che, comunque, qui a SanRemo ha tirato un sospiro di sollievo. Finalmente, come ha testimoniato la critica unanime, abbiamo avuto uno show degno di competere a livello internazionale con altre manifestazioni musicali.
L’organizzazione ha funzionato.

Infatti, vicino all’Ariston c’è il Palafiori; la struttura che ha ospitato la stampa, con una sala attrezzata e dedicata ai collegamenti giornalistici, intitolata per di più ad un grande della musica italiana: “Lucio Dalla”.
Sempre al Palafiori erano presenti anche gli stand dove, tra i vari espositori, vi erano molte rappresentanze Regionali del Sud Italia, e rappresentanze di molte emittenti locali. La presenza delle Radio è stata un elemento di vivacità e poliedricità. Ogni radio ha dato ai suoi ascoltatori la versione più roboante del festival.
Nella sala Ranuncolo, poi, al secondo piano, vi era l’esibizione canora di nuovi talenti. Ingresso gratis e tanto show, con i giovani talenti all’azione.

Casa SanRemo, l’altro nome attribuito al Palafiori, è stato così il quartier generale per tutto il mondo che vive a ridosso dell’evento Festival, un luogo di aggregazione per giornalisti, artisti in erba, addetti ai lavori, operatori Rai e rappresentanti di enti locali e emittenti radiofoniche. Da casa SanRemo, ad esempio, Radio Italia, ha tramesso in diretta per tutta la settimana del festival, come ha fatto la diretta concorrente RTL 102.5 che invece ha preferito affittare il negozio dell’OVS accanto all’ingresso dell’Ariston.
A casa SanRemo anche la gastronomia l’ha fatta da padrona. Si è svolto infatti il Cooking Show dove le specialità regionali incontravano l’alta gastronomia.
Ma Casa SanRemo si è rivolta anche al sociale. Infatti in collaborazione con la Polizia di Stato è stato portato avanti un progetto rivolto ai tanti giovani delle scuole liguri.
Che dire poi dell’attenzione al mondo internet, alle tecniche per scaricare audio e video in modo legale dai tanti siti esistenti, per poter usufruire di informazioni senza incorrere in truffe telematiche utilizzando i social network in modo giusto.

Evento a parte, è stata la posa della statua di Mike Bongiorno. Voluta dalla famiglia e accolta da SanRemo, è stata l’icona dello spettacolo popolare in senso lato, dell’allegria e del buon umore che in periodi di crisi come quello attuale non fa mai male.
Posizionata in una via laterale al corso Matteotti, è una statua in bronzo quasi ad altezza naturale, che ben rappresenta il compianto presentatore nel suo cenno di saluto più famoso: “allegria!!”.
In centinaia per la foto portafortuna vicino alla statua anche se, per chi poi ha fatto un salto al Casinò, ci sarebbe da chiedere conferma.

Ed eccoci al Casinò di SanRemo, luogo un po’ retrò nell’era di internet e dei giochi on-line, ma sempre affascinante e con quel tocco di eleganza che i suoi ambienti regalano ancora.
Se la sera, le luci di SanRemo la facevano da padrone, c’è da dire che il giorno la riviera ligure mostrava tutto il suo splendore, e, nonostante il freddo, la visione del mare e la luminosità delle giornate, particolarmente terse, hanno regalato ai fortunati ospiti spettacoli come sempre mozzafiato.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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