Fonti rinnovabili, di oggi e per domani
Esiste una filiera di 850 impianti di biogas in funzione , per il 70% realizzate da aziende impiantistiche italiane , per un potenziale di produzione di 5,6 miliardi di metri cubi l’anno. Sono questi alcuni dei numeri del biometano nato in Italia. Lo studio è stato commissionato da EnergEtica e realizzato in collaborazione con Althesys per la Mostra Convegno Agroenergia , la cui sesta edizione si sta svolgendo proprio in questi giorni a Vercelli.
Il metano ottenuto dal biogas è una fonte rinnovabile, programmabile e a circuito chiuso in grado di sostituire a tutti gli effetti quello di origine fossile. Gli esperti spiegano che oltre al contributo per la riduzione dell’ effetto serra, quella del biometano, è una strada per tagliare la dipendenza energetica italiana ( 70 miliardi di metri cubi l’anno).
Gli utilizzi del “metano verde” sono molteplici, a partire dalla produzione combinata di energia termica ed elettrica e, se impiegato per l’autotrasporto, ha un bilancio ambientale superiore a ogni altro carburante. Anche se in alcuni casi può costare più del gas naturale, il biometano offre molte prospettive interessanti soprattutto per la sua interconnessione con altri comparti come l’agricoltura e la raccolta differenziata dell’ organico. ” Il metano ecologico può contribuire alla strategia energetica nazionale perchè riduce il fuel risk – afferma Alessandro Marangoni, direttore scientifico dell’Osservatorio Agroenergia e ceo di Althesys- un tema caldo per l’Italia strettamente dipendente dalle importazioni”, infatti come spiega l’amministratore delegato della EnergEtica Piero Mattirolo , il nostro paese grazie alle tariffa onnicomprensiva ha cominciato a esportare con successo.
Per quanto riguarda invece l’energia solare il modulo fotovoltaico è un dispositivo optoelettronico, composto da celle fotovoltaiche in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica. Il principale ostacolo all’installazione di questo tipo di impianti è stato, per lungo tempo, l’alto costo degli impianti stessi, a causa anche della bassa efficienza, e di conseguenza dell’energia prodotta. Tali limiti sono stati largamente compensati negli ultimi anni dalla produzione in più larga scala, conseguenza diretta dell’incentivazione offerta alla produzione di energia solare che ha portato ad un sostanziale abbattimento dei costi ed è per questo che il 2012 sarà ricordato come l ‘anno del fotovoltaico , secondo le ultime analisi gli impianti istallati in tutto il mondo hanno superato i 100 Gw che producono tanta energia elettrica quanta ne produrrebbero 16 centrali a carbone da 1 Gw ciascuna, con un risparmio di 53 tonnellate di CO2 .
Anche in questo campo l ‘Italia non delude le aspettative, seconda solo alla Germania, con i suoi 17 Gw produce il 17% del totale energetico.