Strana fretta in Vaticano
Epoca di cambiamenti, epoca strana anche. Un’epoca in cui un Papa si dimette -il pensiero di un Conclave senza funerali sta facendo impazzire il Vaticano- e -ovviamente- non si parla d’altro per ventiquattrore. Poi si passa allo scandalo successivo -un Febbraio 2013 denso- senza tregua.
Oggi torniamo in Vaticano perché a due giorni della dichiarazioni di Ratzinger è arrivata questa: nuovo presidente dello Ior. Padre Lombardi non conferma né smentisce, intanto dalle agenzie di stampa trapela un nome, Bernard De Corte, belga. Non si può sorvolare la notizia, lo Ior di per sé è notizia e scandalo, e la vicinanza tra i due avvenimenti è, quantomeno, strana. Quello che basta è grattare appena sotto la superficie. Qualcosa che non quadrava lo avevamo già percepito giorni fa.
Lo IOR -l’Istituto di Opere religiose- meglio conosciuto come Banca Vaticana, è un’istituto privato avente unica sede nella città del Papato. Dal 1942 è una banca a scopo di lucro ma pone le sue radici nella Commissione Amministratrice delle Opere di Religione del 1887; grazie ai Patti lateranensi e alla gestione del banchiere laico Bernardino Logara poté crescere tanto da diventare una banca vera e propria.
La sua particolare locazione le permette di osservare leggi proprie che l’hanno resa famosa per la sua riservatezza e salvaguardia dell’anonimato. E’ possibile l’esportazione illimitata di denaro, i clienti sono identificati solamente con un codice, tutti i passaggi avvengono tramite bonifici, non esistono libretti di assegni né la banca emette ricevute. Il conto può venire aperto in qualsiasi valuta. Queste caratteristiche bastano a giustificare il gran numero di vicende poco chiare cui è rimasta coinvolta nel corso degli anni, e il gran numero di personalità poco pulite che sono risultate legate ad essa. Lo scandalo maggiore -molti lo ricorderanno- riguardò il crack del Banco Ambrosiano di cui lo Ior era il principale azionista -e di cui finì per assumersi la responsabilità morale-. Ma anche in tempi recenti la Banca Vaticana oltre a garantire vantaggi sul piano economico, non è stata totalmente estranea a scandali, una macchia opaca nell’immagine del Vaticano.
L’ultimo scandalo per ordine temporale è stato il caso Vatileaks, e le conseguenti dimissioni dell’allora presidente Ettore Gotti Tedeschi. Era il Maggio 2012 e la vicenda si riferiva a una fuga di documenti legati a lotte di potere interne e irregolarità nella gestione finanziaria. Da quel momento lo Ior è rimasto senza presidente per ben nove mesi e sono girate voci sul destino dell’istituto e sulle modalità di operato vaticano in economia.
Adesso la svolta, il 28 Febbraio il Papa se ne va ed entro tale data arriverà un nuovo presidente. Carica che formalmente è nominata da un consiglio di amministrazione composto da Cardinali – i quali però rispondono direttamente al Papa-.
Solo un caso o è un tentativo di “riempire una sedia vuota” prima che sia troppo tardi? Le coincidenze, si sa, esistono, ma certe volte sono davvero troppe. Perché tanta fretta dopo mesi di attesa?