Politica

Zingarettopoli, Alea iacta est

timthumbAlea iacta est, avrebbe detto Giulio Cesare. E avrebbe avuto ragione, il dado è tratto, lo scandalo Zingaretti è iniziato, e noi di Senza Barcode, che ne avevamo già parlato ieri, non possiamo esimerci dal continuare a seguire la vicenda.

Lasciatemi ricapitolare: i Radicali pubblicano alla procura di Roma un esposto circa comportamenti poco chiari di Zingaretti, nel periodo precedente alla sua elezione come Presidente della Provincia. Zingaretti stesso conferma i fatti e sottolinea che il suo operato era trasparente e conforme alla legge.- Assumendo anche noi i fatti veri la domanda è, tale comportamento è o meno lecito?– Mentre la Procura apre un fascicolo sulla vicenda, Zingaretti minaccia i Radicali di una querela per diffamazione; intanto le richieste di chiarezza continuano ad arrivare da più voci.

Partiamo proprio da queste e ricostruiamo le vicende delle ultime ore.

Significativa è la riflessione di Marcello De Angelis, parlamentare del Pdl.

Nicola Zingaretti si è difeso- dalle accuse dei Radicali sostenendo di aver percepito uno stipendio di 8.000 euro al mese come meritato riconoscimento economico del suo ruolo di coordinatore regionale. Abbiamo perciò effettuato qualche controllo, accertando che questa giustificazione è talmente ridicola da testimoniare lo stato confusionale in cui si trova il candidato presidente della Regione del Pd. In particolare: Zingaretti era gia’ coordinatore regionale dei Ds ben prima del 15 febbraio e non percepiva uno stipendio di 8.000 euro che invece gli e’ stato riconosciuto soltanto il giorno prima della conferenza stampa in cui annunciava la sua candidatura alle elezioni provinciali; nessun coordinatore regionale di Pd, ne’ prima, ne’ dopo Zingaretti ha mai percepito uno stipendio mensile di 8.000 euro al mese…

Anche Alemanno, sindaco di Roma, ha qualcosa da dire.

Zingaretti dovrebbe solo tacere. Come presidente della Provincia è stato assolutamente inesistente, preoccupato solo di sfuggire da ogni problema e da ogni decisione. […] Da funzionario di partito quale è, è il degno erede di una sinistra partitocratica che a Roma ha lasciato 12 miliardi e 238 milioni di buco che ancora oggi pesa sulla vita e sull’economia della città. La mia amministrazione ha dovuto fare un miracolo per salvare Roma da questo default.

Queste invece le parole di Masino, consigliere Pdl.

Invece di azzardare giudizi, del tutto fuoriluogo, sull’operato del sindaco Alemanno, Nicola Zingaretti dovrebbe chiarire in modo netto quanto riportato ieri dalla stampa, secondo cui sarebbe stato assunto a 8 mila euro al mese dal Comitato Provvisorio Pd Lazio, proprio il giorno prima di accettare la candidatura a presidente della Provincia. Inoltre, Zingaretti non ha specificato a quanto ammontasse, prima di questa assunzione, il suo precedente stipendio; e infine se è vero che la Provincia, tra contributi previdenziali e connessi al Tfr avrebbe ‘sborsato’ quasi 100 mila euro. Sono spiegazioni che deve per rispetto della trasparenza, valore tanto invocato da Zingaretti in campagna elettorale, e soprattutto verso i cittadini.

Una risposta diversa è stato il flash mob -organizzato dalla Destra- davanti al comitato elettorale di Nicola Zingaretti. Per l’occasione sono state coniate banconote con il logo Zingarettopoli.

Dopo le parole i fatti.

Ieri mattina, alle 11, si è tenuta la Conferenza Stampa del Gruppo Radicale, sempre riguardo alla ormai nota vicenda. Vi riportiamo alcuni punti da sottolineare. In primis, una domanda. Esistoni dei fatti, esposti prima e confermati da Zingaretti poi; è diffamatorio domandarsi se siano stati corretti? Domandarsi, non affermare. A seguire le parole di Marco Pannella.

Per quel che mi riguarda il problema non è etico ma di altro tipo. Da cittadino che ha qualche esperienza, a me pare che sia legittimo e in regime di obbligatorietà dell’azione penale chiedersi e chiedere alla magistratura, in base a questi fatti che sono veri, se la figura di Zingaretti non abbia qualche contiguità con quella non più del delinquente abituale ma di quello professionale. Quando un cittadino ha un dubbio di questo genere ha l’obbligo di rimmettere alla giurisdizione la funzione che gli appartiene.

Durante la stessa, inoltre, Rossodivita, colui che ha presentato l’esposto, ha annunciato di rinunciare alla querela se Zingaretti accetterà di confrontarsi a viso aperto, sulle vicende del Febbraio 2009.

Appello caduto nel vuoto. Poche ore dopo Zingaretti era protagonista di un Videoforum su L’Unità. Ha parlato di sanità, di economia, di sprechi, di diritti… ed è stato interrogato sullo scandalo; “è amaro” tale la dichiarazione, amaro che ci siano polemiche per una questione che per il candidato del Pd è chiara.

Ma sarà la Procura, con il fascicolo “atti relativi a”, a decidere se la questione è realmente chiara.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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