Cronaca

E’ il conclave del 19 aprile 2005

pope-mexico_2177246bE’ il conclave del 19 aprile 2005 a eleggere il 265° Papa della Chiesa Cattolica: il suo nome è Joseph Aloisius Ratzinger, più conosciuto come Papa Benedetto XVI.

Successore di Papa Giovanni Paolo II, è il settimo Pontefice tedesco. La scelta del nome è data dalla personalità e dal coraggio dimostrato da Papa Benedetto XV nel guidare i propri fedeli attraverso la Grande Guerra.

Figlio di padre agricoltore e madre cuoca, il giovane Ratzinger è costretto ad allontarsi dagli studi in seminario per arroularsi nella HitlerJugend. Diserta nel 1944, e si salva dalla fucilazione solo grazie all’aiuto di un generale. E’ tenuto prigioniero in un campo di concentramento per prigionieri di guerra dall’aprile al giugno del 1945.

I suoi studi si svolgono dapprima all’ Università di Baviera, si sposta poi alla scuola superiore di filosofia e teologia Frisinga. Nel 1951, a soli 24 anni, viene ordinato, insieme al fratello maggiore Georg, presbitero dell’allora arcivescovo di Monaco e Frisinga Michael von Faulhaber.

Dal 1962 partecipa al Consiglio Vaticano prima come consulente teologico dell’arcivescovo di Colonia cardinale Joseph Frings, e poi come perito del Consiglio. Qui Ratzinger ha la possibilità di farsi conoscere su scala internazionale, e afferma egli stesso di aver aumentato le proprie conoscenze teologiche.

Nel decennio che va dal ’59 al ’69 è insegnante a Bonn, Münster e Tubinga, mentre dal ’69 in avanti è professore ordinario di teologia dogmatica e storia dei dogmi all’ Università di Ratisbona.

Nell’occasione della sua nomina di arcivescovo di Monaco e Frisigna del 1977, sceglie come motto l’epressione Cooperatores Veritatis, dalla Terza lettera di Giovanni, versetto 8, perché “nel mondo di oggi il tema della verità viene quasi totalmente sottaciuto”.

Si dimette da quest’incarico nell’ 82, perché costretto a trasferirsi in Vaticano.

Prese parte ai conclavi tenutisi nel 1978,  nel 1993 fu elevato alla dignità di Cardinale Vescovo, con l’affidamento della sede suburbicaria di Velletri-Segni, mantenuta fino alla sua elezione a Papa. Dal 2003 è presidente della Commissione cardinalizia per la preparazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. Prende parte al suo terzo conclave, quello che poi lo proclamerà Papa, nel 2005.

Lo Stemma Papale deciso dal pontefice richiama di netto le sue origini: il campo destro e quello sinistro contengono, rispettivamente, un orso che trasporta un fardello e una testa di moro, entrambi simboli dell’ arcidiocesi di Frisinga. Il campo centrale contiene una conchiglia, simbolo dei pellegrini, e dello stemma del monastero di Schotten a Ratisbona.

Alla base del suo lavoro Papale, la condanna del relativismo che pervade la società odierna. Per quanto riguarda la famiglia, ha spronato «ad evitare la confusione tra il matrimonio e altre unioni basate su un amore debole. Solo l’amore tra uomo e donna è capace di costruire una società casa di tutti gli uomini». Numerosi i messaggi di pace lanciati dal Pontefice durante questi anni di permanenza al Vaticano.

Per la prima volta nell’epoca moderna, il Papa ha annunciato le sue dimissioni il 28 di febbraio. L’ultimo Pontefice ad aver abdicato dal proprio ruolo è stato Gregorio VII, nel 1415. L’ annuncio è stato fatto il latino, durante il concistoro pubblico per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Alla base di questa scelta l’età avanzata, che non gli consentirebbe di compiere appieno la propria missione. E’ stato da subito un Papa molto discusso, forse anche per il peso del suo predecessore.

Di certo, questo è un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato.

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