Politica

L' imprecisa uguaglianza

L’imprecisa uguaglianza che ci è data dal web.

L’imprecisa uguaglianza che mette sullo stesso piano docenti universitari e ragazzini appena adolescenti. L’ imprecisa uguaglianza che ci porta a pensare di essere tutti allo stesso piano, di non dover più portare rispetto a nessuno. Eppure, è una novità dell’ultimo periodo.

Scorrendo i vari commenti sui social network, o nei post pubblici, ci si rende conto della rabbia che viene repressa. Ma è tanta la cattiveria che si può leggere, e nemmeno troppo tra le righe. Non c’è bisogno di studi sociologici, basta farsi un giro nelle comunità web. Il fatto di non doverci mettere la faccia, infonde un senso di sicurezza e di sbruffonaggine. Probabilmente, quelle parole sono scritte da dita con le unghie mangiate e la fronte in piena evoluzione da acne. Per non dimenticare i baffetti, in ambo i sessi.

E’ vero, siamo talmente abituati a nasconderci dietro ad avatar, immagini inventate, nomi fasulli, acronimi, che forse abbiamo in parte perso il contatto con la reale realtà. Fino a che punto possiamo spingerci? Nessuno verrà mai a scoprire chi si nasconde dietro ad un’identità creata appositamente per commentare un determinato brano, o su un particolare sito. Quando si sgarra, al giorno d’ oggi, non ci si trova più una testa di cavallo nel letto al proprio risveglio. Al massimo un paio di mail minatorie, che altro non fanno che aumentare la nostra rabbia, verso un altro personaggio probabilmente inventato da un coetaneo.

E dietro a tutta questa falsità cosa si nasconde? Di nuovo menzogne, bullismo, cattiverie.

Quando rientreremo in possesso della vita vera? Quando ci scontreremo di nuovo col fatto che il conto in banca e le bollette della luce le dobbiamo avere intestate al nostro nome?

Nessuno urla nemmeno più “sei solo chiacchiere e distintivo!”, una volta che il piano viene smascherato. Ci siamo assuefatti al relegare ad altri le responsabilità, come se fossero <<cose>> che non ci riguardano direttamente.

E dietro ad un reale bisogno di pace, si nasconde un grande bisogno di violenza.

Impareremo mai?

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