Il Gra bis, Lo " scempio" dei Castelli Romani
Oggi vorrei proporre agli amici di SenzaBarcode una notizia che diciamo “mi tocca” e mi preoccupa da vicino, poiché si sta parlando del progetto del Gra bis, ovvero uno snodo autostradale a 6 corsie per collegare Roma sud che passi nelle zone dei Castelli Romani .Il 12 luglio scorso si è tenuta la seconda conferenza per la discussione del progetto nel ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono stati coinvolti 38 soggetti tra i quali tre dicasteri, Ministero dei Trasporti, Beni culturali e Ambiente, otto comuni, Regione Lazio e Provincia di Roma, l’Aeronautica militare, l’Autorità bacino del Tevere e i vertici del parco regionale dell’Appia Antica. Questa idea è nata dopo la creazione del consorzio tra Areoporti di Roma, Anas e Agenzia Roma per la mobilità, e finanziata fin dal 2009 dalla Comunità Europea. Entro quest’anno partiranno le gare d’appalto mentre i lavori veri e propri dovrebbero partire nel 2016 per concludersi nel 2019.
Il progetto per questo nuovo “serpende di cemento” si estenderebbe da Fiano -San Cesareo a Tor dè Cenci, attraversando parchi come la Riserva di Decima, Malafede,il quale ha un vasto insediamento di agricoltura biologica, l Appia Antica, le aree di San Marco e Fontana Candida zone in cui si produce il vino Frascati Dop e Frascati superiore Docg e i terreni di Fioranello e Divino Amore, zona di pascolo per la produzione del pecorino romano dop
Il piano consiste in 34 chilometri e mezzo di strada a tre corsie per senso di marcia, per una spesa complessiva di un miliardo e 700 milioni di euro. Secondo i Verdi, si delinea un quadro completo con il corridoio Tirrenico nord che trasforma l’Aurelia in un’autostrada, i container che si vogliono far arrivare da Civitavecchia su gomma, il tanto discusso corridoio della RomaLatina e il raddoppio dell ‘hub di Fiumicino con un milione e mezzo di metri cubi di edilizia residenziale. “La direzione scelta sarebbe quella del trasporto privato e non pubblico- sottolineano Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi in Regione e Ferdinando Bonessio presidente dei Verdi del Lazio- “E invece non c’è alcuna ipotesi di potenziare i mezzi di utilizzo collettivo. È un’idea di sviluppo del secolo scorso. Chiaro è che asfalto chiama gomma e quindi avremo ancora più macchine in circolazione con tutte le nefaste conseguenze che ne derivano” -e aggiungono- “Avvieremo un’azione capillare sul territorio per far partire il fronte del no, ad ogni chilometro di strada andremo a contattare le comunità locali per far capire come viene consumato e snaturato il territorio”.
Tra i tre diversi piani di azioni proposti, pare sia stato scelto il terzo, poiché più esterno al Gra, il quale prevede sei snodi all’altezza di Tor dè Cenci, di Laurentina , di Anagnina Tuscolana, dell’A1 RomaNapoli, della Casilina e dell’A1 Fiano San Cesareo. Sono nove i chilometri di gallerie: l’autostrada si interra nei tratti di Castel di Leva per 200 metri, dell’Appia Antica per altri 200 metri, di Fioranello per 5.640 metri e di Anagnina Romanina per 2.660 metri. In trincea invece vengono percorsi circa 8,5 chilometri. Dodici i comuni interessati: Ciampino, Marino, Frascati, , Grottaferrata, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Colonna, Zagarolo, San Cesareo e Gallicano nel Lazio. Cinque i municipi attraversati dalla super strada: VIII, X, XII, XIII, XV.
Credo che sia parere comune che la creazione di questo “serpente di cemento mangia verde” non serva ad altro che a distruggere le risorse del nostro splendido territorio, incrementare le speculazioni edilizie per non voler parlare delle gare degli appalti che saranno una battaglia all’ ultimo sangue viste le cifre, perciò invito voi lettori e chiunque interessi proteggere il suo territorio a unirsi alla schiera di chi si opporrà con un sonoro NO al Gra bis.