Lazio è sempre emergenza rifiuti. Scelte in discarica
Avevamo tutti sperato che questa volta l’emergenza rifiuti fosse risolta, solo questo lunedì il ministro dell’ambiente Corrado Clini aveva illustrato il suo decreto “salva rifiuti”. Ma a fermarlo non sono state le sonore proteste dei cittadini, pronti a alzare barricate insieme alle proprie amministrazioni pur di non far diventare le loro periferie enormi discariche. Le brutte notizie arrivano invece dal Tar del Lazio che ha bocciato il piano di gestione dei rifiuti della Regione, secondo i giudici amministrativi quest’ultima ha violato le direttive comunitarie in materia, soprattutto nell’ uso della tritovagliatura prevista dal decreto fino al 2015, in più si contesta “l’insufficienza della capacità degli impianti regionali di TBM” e “l’ omessa considerazione di tutti gli impianti esistenti di cui è prevista la chiusura in particolare della discarica di Malagrotta”.
Con la sua decisione il Tar ha accolto il ricorso che era stato presentato dai Verdi , da Vas, dal Forum Ambientalista e appoggiato dalla provincia di Latina. Con il nostro ricorso – dichiara Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi – abbiamo evitato un vero e proprio disastro… un piano rifiuti basato su discariche e inceneritori, dove si spacciava la tritovagliatura come trattamento. A rincarare la dose ci pensa anche Nando Bonessio, Presidente del Lazio dei Verdi.
Il piano rifiuti si basa sul nulla, poiché non risolve nessuna delle criticità della procedura d’infrazione precedente… impegnarsi in concreto nella soluzione che non può essere fatta che di raccolta differenziata, riuso riduzione e riciclo…
Criteri, i suoi, che rispecchiano pienamente sia il principio che la legislazione europea in materia d’ambiente. La stessaCommissione Europea aveva aperto una procedura d’infrazione a carico del Italia, piazzando il nostro Paese al ventesimo posto su 27 in tema di riciclo.
Malgrado la soddisfazione degli oppositori al Ddl Clini rimane da dire che per ora una soluzione efficace al grande problema dei rifiuti non si è trovata e ciò si traduce in un’ennesima situazione di stallo nei confronti di un problema il quale richiederebbe una sensibilità nonché una dedizione maggiore, sia per la salvaguardia del nostro territorio che per l’occhio “vigile ed attento ” dell’ UE.