Cronaca

Chiesa Pro Femminicidio? Giustificare la violenza

femminicidio-donne-uccise-nel-2012-2-113309_LLa Mulieris Dignitatem è una Lettera Apostolica scritta dal Papa Giovanni Paolo II nel 1988 e tratta della diversità e complementarietà di uomini e donne, dotati entrambi della stessa dignità.

Tale lettera è stata ripresa e “reinterpretata” da don Piero Corsi, in un volantino appeso nella bacheca della sua chiesa di San Terenzio, provincia di La Spezia.
Il volantino che s’intitola “Donne e femminicidio, facciamo sana autocritica. Quante volte provocano?” ha suscitato non poche polemiche.

Vi troviamo scritto

Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza. Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise.[…]Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?

Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa, chieda la rimozione del testo, ritenuto “gravissima offesa alla dignità delle donne” e una “giustificazione alla violenza”.
La Moscatelli, nel suo appello, si rivolge a Monti, al Papa Benedetto XVI e al Vescovo di La Spezia.

Per adesso solo il Vescovo si è mosso, ordinando la rimozione del documento che contiene “motivazioni inaccettabili che vanno contro il comune sentire della Chiesa“.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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